Quel gol all’esordio ce lo ricordiamo tutti.
La storia di Adel Taarabt con il Milan è piuttosto analoga a quella del protagonista della scorsa settimana, Alberto Paloschi. Un esordio magico e poche briciole nei mesi successivi. Il talento marocchino cresce sia personalmente che calcisticamente in Francia, partendo dal Lens.
I suoi veri successi però arrivano in Inghilterra. Dopo una parentesi molto breve al Tottenham vive 4 stagioni di buonissimo livello al QPR, iniziando ad essere corteggiato da tante big d’Europa. Il suo carattere non troppo facile e la sua “scarsa” dedizione purtroppo fanno si che nessuna squadra si interessi concretamente a lui. Nessuna tranne il Milan, che si aggiudica le sue prestazioni sportive nel Gennaio 2014 e prova a scommettere su di lui.
La prima partita di Taarabt ce la ricordiamo tutti. Segna al San Paolo contro il Napoli dopo 7 minuti, recuperando palla e partendo dalla sua metà campo, superando mezza squadra, andando a concludere con un colpo da biliardo a giro nell’angolino basso. Le qualità erano indubbie e a dirla tutta le ha dimostrate a lunghi tratti in quei sei mesi rossoneri. Il suo problema fu soltanto uno: l’incostanza. I lampi erano pochi rispetto alle prestazioni incolore, i gol (dopo quella magia) si contano sulle dita di una mano. Furono queste le motivazioni che spinsero il Milan a non riscattarlo (oltre ai vari cambi di panchina).
Dopo il Milan è passato di nuovo in Italia, qualche anno più avanti, al Genoa, facendo anche qui poco o nulla. Ora però sembra aver trovato la sua dimensione al Benfica, dove ha disputato un’ottima stagione (forse meno pressioni lo hanno aiutato).
Se Taarabt avesse disputato tutte le sue partite come quella contro il Napoli staremmo parlando di un fuoriclasse assoluto della storia del Milan. Purtroppo ci limitiamo a relegarlo a semplice meteora, una meteora meravigliosamente incostante.
Photo Credits: acmilan.com
Enrico Boiani

#MercoledìMeteora: il meravigliosamente incostante Adel Taarabt
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