MERCATO – Analizziamo la collocazione tattica e le virtù tecniche del francese granata classe 94 che i rossoneri stanno trattando per portare a Milanello
Soualiho Meité è arrivato in Italia nel luglio 2018 dopo l’esperienza monegasca in Ligue 1, decidendo di condire il suo primo match della vita a San Siro con una rete all’Inter, in una partita di inizio stagione terminata sul risultato di 2 a 2.
Nato a Parigi, ma di origini ivoriane, porta involontariamente a suo favore le simpatie dei tifosi milanisti, confermandole quando durante questa stagione, con un colpo di tacco, riesce ad assistere Zaza sempre contro i nerazzurri, in una gara poi terminata però con la sconfitta del Torino.
187 cm, alla terza stagione con la formazione piemontese conta un totale di 3 reti e 6 assist nonostante una posizione non esattamente offensiva, presenza nell’area avversaria più costante nella prima parte della sua esperienza, con Walter Mazzarri in panchina, ed un posizionamento maggiormente arretrato nelle ultime partite e una fisicità tale da permettergli di performare meglio senza coprire porzioni di campo maggiori.
Il centrocampo a due rossonero può essere la sua dimensione, con il ruolo di iniziale quarto mediano da cui può trarre beneficio per il suo stile di gioco.
Fisico, abile recuperatore di palloni, ricoprirebbe la figura di vice Kessiè, con caratteristiche simili soltanto per alcuni versi, data la completezza, irraggiungibile in questo momento, di cui è dotato Franck.
Conta una percentuale di contrasti vinti superiore al 75% dal suo arrivo in Serie A, un dato considerevole anche alla luce del ruolo effettuato.
Capace anche nel gioco aereo, ha realizzato la sua rete stagionale con una grande girata aerea contro la Samp, dove ha sfruttato un piazzato dalla destra andando in elevazione sul primo palo e mettendo la sfera nell’angolo opposto, con un coefficiente piuttosto elevato di difficoltà della giocata.
Oltre a questo, però, è di grande aiuto anche nei calci piazzati a favore della squadra avversaria, come un numero rilevante di duelli aerei vinti.
A queste qualità accosta una certa abilità anche nel trattamento palla, dal momento che ha una media di passaggi lunghi riusciti pari al 70%, un dato ben più alto di molti suoi colleghi del campionato.
Il rendimento di questa stagione non è finora dei migliori, ma la funzionalità di questo calciatore, per la squadra rossonera e l’impiego previsto, è alta.
Acquisire in prestito un giocatore con le caratteristiche per far fronte ad emergenze e situazioni di campo di difficoltà, regalando a Pioli un’ulteriore arma da utilizzare da qui a fine stagione, è una scelta di sicura opportunità.
Il Milan necessita di un vice Kessiè e di un mediano di ruolo, lui ha le caratteristiche per mettersi a disposizione di questo gruppo ed essere un’arma per raggiungere gli obiettivi del team di Via Aldo Rossi.
Ha capacità di coprire le porzioni di campo in maniera ponderata e corretta, elemento fondamentale per un calciatore di quel ruolo.
26 anni, esperienza nel campionato di riferimento, fisicità richiesta dal gioco di Pioli ed una competenza nel ruolo che non porta a necessità di adattamento di altri giocatori (come invece è già accaduto con Krunic e Calabria finora).
Correlativamente a questa analisi, occorre inoltre ricordare il basso impatto a livello di ingaggio ed impegno futuro che il suo innesto comporterebbe.
Ecco perché i rossoneri stanno puntando all’acquisto di Soualiho, un acquisto che sarebbe utile in un contesto in cui c’è bisogno di rinforzarsi, e subito, per raggiungere gli obiettivi stagionali e, perché no, continuare ad inseguire un sogno.
photocredits torinofc.it