Paolo Maldini ha raccontato Andriy Shevchenko. Nel corso dello speciale di Milan TV dedicato ai coast to coast della storia rossonera, l’ex capitano e leggenda rossonera ha parlato anche del numero 7 ucraino, che tanto ha fatto gioire i tifosi milanisti.

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In questo caso, si è celebrato il bellissimo gol di Sheva contro il Bari del 6 febbraio 2000, quando saltò diversi avversari prima di depositare in rete. Molti, appunto, i dribbling compiuti in quell’azione, tanto che Maldini ha provato a spiegare la modalità con la quale li effettuava: “Shevchenko non aveva un dribbling secco. Lui muoveva molto bene il corpo, nel senso che per un difensore come me i giocatori rapidi ma prevedibili potevano essere sinceramente più facili da marcare. Quei giocatori che erano sinuosi e muovevano il corpo in maniera più dinoccolata, invece, potevano mettermi in difficoltà. Sheva era un giocatore anche bello da vedere, ma aveva questa capacità di fare dribbling”.
Insieme hanno vissuto tante sfide e tante emozioni: una su tutte quella di Manchester, quando sollevarono la sesta Champions League della storia del Milan. Lì Shevchenko fu protagonista con il rigore decisivo nella serie finale, mentre Maldini alzò al cielo la coppa dalle grandi orecchie.
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