Il Milan contro il razzismo: condannati gli insulti a Lukaku da parte di alcuni sostenitori rossoneri
Nel Milan lo spazio per il razzismo non c’è: gli insulti a sfondo razziale (in questo caso per Lukaku) vanno condannati sempre. E il club rossonero si impegna a farlo, anche a costo di andare “contro” i propri sostenitori, in questo caso protagonisti di un brutto episodio. Nel corso del pre partita di Roma-Milan è andata in scena la presentazione di Romelu Lukaku, all’Olimpico per la prima volta con la maglia della Roma.
Stop al razzismo
Poco dopo, è stato diffuso un video sui social di un tifoso in particolare, in un piccolo gruppo, ripreso a insultare il giocatore ex Inter con parole di natura chiaramente razzista. Andato virale nel giro di un paio di giorni (fortunatamente per condannare il gesto e non per promuoverlo), è velocemente arrivato anche ai piani alti di Casa Milan. Almeno, questo è quanto risulta, perché sull’account Twitter ufficiale del Milan è stato ribadito un concetto chiaro: per il razzismo non c’è spazio. Ecco il testo pubblicato dal club sui propri social:
“Nel Milan non c’è spazio per discriminazione e intolleranza, e siamo certi che questo atteggiamento sia condiviso tra i nostri veri sostenitori che ci seguono costantemente. Ci impegneremo insieme alle autorità affinché vengano accertati i fatti e individuati i responsabili degli insulti ascoltati allo Stadio Olimpico di Roma, pronti anche ad applicare il nostro codice etico per punire i singoli colpevoli”.
La priorità, al momento, è un’altra
Forse, come fanno notare diversi tifosi rossoneri in giro per il web, sarebbe il caso che la FIGC rivolgesse più attenzione a questi gravi episodi come gli insulti a Lukaku in Roma-Milan. Invece, è di oggi la notizia che è maggiormente orientata sul coro cantato dai calciatori ospiti di ritorno dall’Olimpico, rei di aver cantato “Sarà perché ti amo” insultando i rivali della Juventus. Infatti, è stata aperta un’inchiesta sul video pubblicato da Rafa Leao sul proprio profilo Instagram:
“La Procura della Federcalcio – apprende l’ANSA – ha appena aperto un’indagine sui cori anti-Juve intonati dai calciatori del Milan durante il trasferimento in aeroporto dopo la partita con la Roma e poi postati sui social. Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè, trapela, acquisiti i filmati diventati subito virali, ha deciso di fare luce sull’episodio “per accertare l’eventuale violazione dei canoni di lealtà, probità e correttezza ed individuarne i responsabili”.
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