Il Sole 24 Ore ha riportato nuovi dettagli sulla struttura dell’operazione che ha permesso al fondo RedBird Capital di Gerry Cardinale di acquistare la maggioranza del Milan dal fondo Elliott. Secondo il quotidiano, RedBird potrebbe godere di un finanziamento particolare da Elliott, proporzionato all’equity totale che Cardinale riuscirà a raccogliere entro il closing. Per ora RedBird avrebbe già raccolto 600 milioni di euro ma il fund raising non è ancora finito.
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Qual è questo finanziamento? Il fondo di Cardinale potrà godere di ulteriori risorse dal fondo Elliott per coprire le perdite future del Milan fino al 2025 fino a 100 milioni di euro: un ulteriore prestito con un tasso di interesse al 3%. Questa collaborazione potrebbe prendere piede in maniera definitiva soprattutto qualora la situazione del nuovo stadio del Milan (a San Siro o a Sesto San Giovanni), si sbloccasse.
Sotto c’è di più. Secondo l’Equipe, in totale Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%: ecco perché il motivo dei prestiti a RedBird, fondo che sempre secondo la fonte francese non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione (si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti portando in garanzia il Tolosa). A livello di uomini, il fondo dei Singer resterebbe in questo modo nel CDA del Milan scegliendone il presidente, il direttore generale del club e due o tre amministratori. In tutto, dunque, fino a cinque nomine su nove membri. Il quotidiano francese muove perciò una critica abbastanza pesante nei confronti di Elliott, accusandolo di voler mantenere segretamente il controllo del club come sta facendo a Lille.
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photocredits: acmilan.com
