Il giornalista evidenzia la (nuova) leadership di Leao: “Studia con applicazione e parla da leader”
Nel suo editoriale di questa sera, conseguente a quanto accaduto in Milan-Barcellona, Marco Pasotto ha scritto di Rafa Leao e della sua leadership maturata nel corso degli anni in rossonero. Di seguito, l’analisi-giudizio del giornalista per La Gazzetta dello Sport.

“Tra le pieghe di un certo imbarazzo sulla fase offensiva espresso da Pioli dopo il Barça – esordisce Pasotto – si nasconde però un’evidente verità: il Milan cambia, anzi viene messo in centrifuga, saluta protagonisti assoluti e ne accoglie altri, ma in tutto questo la stella polare che brilla su Milanello è ormai diventata quella di Rafa”.
Leao studia dai migliori
“Ibra ha svolto – egregiamente – il suo lavoro di capobranco e adesso, alla prima stagione effettiva senza lo svedese nello spogliatoio – occorrono eredi. Tonali lo era, ma non c’è più. Maignan e Giroud per esempio lo sono, ma Rafa sta studiando il ruolo con applicazione. E, soprattutto, profitto. Alzi la mano chi, soltanto un anno fa, avrebbe scommesso su una crescita mentale così veloce e proficua. Lo senti parlare, e sembra un senatore. Racconta come si immagina il Milan, come immagina se stesso, cosa vorrebbe per la sua carriera. Non ama particolarmente le interviste e infatti si dichiara dannatamente timido”.
Poi, il giornalista continua così:
“Quando si cresce, però, e il ruolo aumenta di importanza, occorre avere la personalità anche quando si prende la parola. Dimostrare di avere spalle larghe anche agli occhi del club e dell’allenatore. È stato il suo battesimo da capitano rossonero, e pazienza se non era una partita ufficiale. Conta tutto ciò che si muove dietro quella fascia. Per esempio l’applicazione nel lavoro che Pioli e il club gli hanno riconosciuto lungo la scorsa stagione”.
Rafa e il prolungamento
“Il rinnovo di contratto indubbiamente lo ha responsabilizzato parecchio. Il rinnovo l’ha fatto diventare il giocatore della rosa più pagato e ha accelerato il processo di maturazione. Lui è la stella della squadra e lui sa di esserlo. Ecco perché parla da leader, come ha detto di sentirsi. Un leader che in qualche modo fa anche “mercato”, perorando la causa rossonera”.
Sul Milan e su Rafa, Pasotto chiude l’editoriale:
“Per la cronaca: Okafor ha detto che non vedeva l’ora di giocare con lui. Il resto ovviamente lo racconta il campo, e lo racconta benissimo anche in un’amichevole di inizio agosto, contro la squadra campione di Spagna: quando Rafa si accende, il Milan può far male a qualsiasi avversario. Quando preme play, come in studio di registrazione, potenzialmente sono gol. Ah, dimenticavamo: quest’anno avrà sulle spalle la numero 10. Chiesta e ottenuta. E’ un Milan che gira intorno a Rafa”.
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