Dibattito tra due tesi completamente opposte alla BoboTV: Cassano e Adani parlano di Milan e si confrontano sul divisivo tema Rafael Leao
Dibattito apertissimo alla BoboTV tra Antonio Cassano e Daniele Adani: il tema divide i due opinionisti e amici ed è quello della stella portoghese del Milan, Rafael Leao. Dopo la prestazione col Newcastle e dopo le critiche ricevute da Arrigo Sacchi, il nuovo numero 10 rossonero è stato parecchio chiacchierato nei giorni prima della sfida col Verona, sfida nella quale ha risposto a suo modo: con un gol. Durante l’episodio di lunedì della BoboTV, Cassano e Adani hanno dibattuto sul Milan e su Rafael Leao, cercando di trovare un punto di incontro tra due posizioni diametralmente opposte.

ADANI: “SACCHI TROPPO DURO SU LEAO, MA SE FACESSE COME MITOMA…”
“Ronaldinho? Nelle top squadre giocano Dembelé e Gnabry”
Da alcune considerazioni tecniche di Cassano su Rafael Leao si origina il dibattito con Lele Adani: i due colleghi opinionisti hanno una visione diametralmente opposta sulla stella portoghese del Milan. A dare il via alla discussione è il barese:
Cassano: “Vado nello specifico tecnico, tattico. Lele, sai perché non sono d’accordo con te? Come ho sempre detto, oltre allo strapotere fisico, oltre alla grande velocità io in lui non noto grandi qualità. Non noto qualità di passaggio, di uno-due, di saper proteggere la palla, uno stop clamoroso, una palla di prima… Quando guarda l’avversario sulla linea laterale cosa fa, doppio passo, butta la palla in avanti e corre. Però poi Lele, quando tu parli di Mitoma, Mitoma viene a giocare tra le linee, centrosinistra, è lavoro dell’allenatore De Zerbi fantastico, ma io in Leao non vedo questa grande padronanza tecnica. Non vedo tante cose che vedo in un campione, vedo soltanto questo strapotere fisico e che è veloce. Basta. Poi vedo che non sa proteggere bene la palla, non vedo imbucate, non vedo uno-due. Ci ricordiamo un giocatore, uno dei più grandi della storia, Ronaldinho. Il Barcellona ai tempi di Rijkaard faceva una scalata particolare per lasciare Ronaldinho davanti da solo, alto. Anche Leao lo lasciano alto. Ma quando lasciavano alto Ronaldinho Lele… vallo a prendere! Gol, assist, espulsioni, ti disintegrava. Non facciamo il paragone Leao-Ronaldinho perché è me**a-cioccolata, due cose diverse. Però se io ti lascio davanti da solo tu mi devi dare. Se ogni volta che prendi la palla ti devi girare, buttare la palla in avanti e correre… Io non vedo quello che la maggior parte delle persone vede in questo ragazzo. Perché poi vado a vedere, non fa mai, mai, mai il titolare con il Portogallo. Non ha mai fatto niente, quando Joao Felix non c’era non ha mai fatto il titolare. Va bene solo nel campionato italiano, e poi fa grande fatica”.
Adani: “Anto, quello che tu vedi in Leao lo sappiamo benissimo. Però io devo andare oltre. Non c’è Ronaldinho in giro, per questo io che guardo il calcio devo pensare che l’ambizione di Leao, nel momento in cui sceglie di stare al Milan, è quella di perfezionare le sue caratteristiche. Ma a me bastano le sue performance. Supponiamo che hai ragione te, io rispetto la tua descrizione ma in quella descrizione se lui fa le performance ripetute nel tempo… Ragazzi contro il Napoli è partito dalla sua metacampo e ha detto a Giroud: “Fai gol”. Al Maradona. Io quelle cose lì me le aspetto semplicemente un po’ di più. Poi dopo se tu le fai 5 volte a partita, se invece che per 20 partite le fai per 30… guardiamo se si stabilizza ad un certo livello. Tu parli di Ronaldinho, ma nelle grandi squadre gioca Grealish, gioca Sterling, gioca Dembelé, gioca Gnabry… Non c’è solo Vinicius Junior. Abbiamo parlato di Mitoma, non ci sono solo Ronaldinho e Vinicius Junior. Se io sono Leao devo poter pensare che il dopo Cristiano Ronaldo del Portogallo devo essere io, devo essere il perno, devo avere questa ambizione. Se fa sempre quelle partite che gli abbiamo visto fare allora entra in un’altra sfera, quella che dici te. Tu dici che non ha le potenzialità, ma io devo poterlo immaginare lì perché quelle cose che gli ho visto fare a volte sono sufficienti per mettere in discussione le 8 squadre più forti del mondo. Poi, se sceglie di stare al Milan a me va bene perché lo vedo in Italia, tiene alto il valore della Serie A. Io parlo del ragazzo. Per me lui penalizza più sé stesso”.
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Adani, Cassano, Leao e… Arrigo Sacchi
Il dibattito su Rafael Leao tra Daniele Adani e Antonio Cassano continua con la domanda dell’ex Milan: “Ma le qualità Lele?!”
Adani: “Su tutti quegli aspetti che hai tirato fuori tu io non sono in disaccordo, quando tu parli di imbucata o di tecnica nello stretto. E ti dico il mio parere su Leao. Secondo me Leao è un meraviglioso solista. Il solista, quelle cose che dici te, non le ha. Perché chi ha l’associazione con i compagni non è un solista, è uno che ha tecnica, che ha finta, che ha mia-tua-mia-tua. Quando riceve palle parte per l’assolo, anche Chiesa è così, un meraviglioso solista che sta facendo bene perché ha la libertà di fare quello che vuole. Oggi corre per 4 giocatori, tira, fa sbriga… è un meraviglioso solita, Campione d’Europa. Anche io Leao lo vedo solista, ma un meraviglioso solista. Io Leao lo vedo meraviglioso, vuol dire che ha dei difetti, e tu li hai nominati. Però se almeno quell’essere solista me lo fa per 30 partite e per 15 volte a tempo, io credo che basti per alzarlo di livello e togliere un po’ di discussione e di divisione che provoca sempre”.
Cassano: “Lele, non lo potrà mai fare per 30 partite. Non becchi mai le due partite col Napoli, dove hai Di Lorenzo e Rrahmani, a loro ha fatto una testa così. Come mi sono sbagliato su De Ligt tre anni fa, quando io lo vedrò fare delle cose clamorose cambierò idea. Il giorno in cui ho visto fare a Vinicius Junior una partita clamorosa all’Etihad ho cambiato idea su questo ragazzo, è un fenomeno e avevo dei dubbi. Io non posso pensare che il massimo dei gol che ha fatto, lo scorso anno, è uguale a quello di Boulaye Dia della Salernitana. Un meraviglioso solista… ci può essere un solista Bocelli, e un solista… Ventola. Son sempre solisti, bisogna capire di che tipo. Io perché devo andare a dire che è meraviglioso? Sacchi dice che è un problema per il Milan e io sono d’accordo, non perché il ragazzo non merito, spero che vinca 3 Palloni d’Oro, ma perché non vedo il campione”.
Adani: “L’intervista di Sacchi l’ho riletta 2, 3 volte e penso che Arrigo abbia detto così per identificarlo nei termini di sottrazione di responsabilità per la squadra. Se Leao ti risolve i problemi da meraviglioso solista, la squadra cresce meno. E sappiamo quanto Sacchi picchia sul discorso del collettivo e dice di togliere qualche responsabilità a Leao, perché se no ti diventa un problema. Io la descrivo diversa, e dico a Leao di aggiungere qualcosa per far sì che anche il collettivo ne tragga benefici”.
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