Lazio – Milan
Il Milan conferma tutti i problemi evidenziati nelle ultime settimane e si complica ulteriormente la vita nella lotta ad un posto in Champions League, perdendo a Roma contro una Lazio brava a sfruttare le debolezze dei rossoneri. La squadra di Pioli, dopo un inizio shock, causato dal gol-lampo di Correa, crea tre limpide occasioni da gol in un primo tempo combattuto, ma crolla nel secondo tempo, dando l’impressione di aver finito la benzina. Pioli ed i suoi escono a testa bassa dall’Olimpico con poche certezze e tanti, troppi, punti interrogativi.
G. Donnarumma: 6. Grandissima parata su Immobile al 4’. Si ripete al minuto 55 con un grande intervento su Correa, negandogli la tripletta. Non può nulla sui tre gol laziali.
Calabria: 5.5. Non brillante, come tutta la difesa rossonera, soffre Correa quando l’argentino orbita dalle sue parti.
Dalot (dal 69’) 6. Entra per dare maggiore spinta nel forcing finale e lo fa, mettendo in difficoltà Fares.
Kjaer: 5.5. Pronti via e si fa trovare fuori posizione dal passaggio per Correa, complice anche lo scivolone di Bennacer. Prova lui ad imbastire le azioni rossonere, date le difficoltà di Ismael, ma i suoi lanci sono spesso fuori misura.
Romagnoli (dal 73’) 5. Si dimentica letteralmente di Immobile sul 3-0, lasciandogli il tempo di stoppare, mirare e battere Donnarumma.
Tomori: 4.5. Avrebbe probabilmente dovuto coprire l’uscita di Kjaer sul primo gol della Lazio. Mal protetto dai centrocampisti, va in difficoltà evidente. Non riesce a fermare Correa, con cui perde l’uno contro uno in occasione del secondo gol della Lazio.
T. Hernandez: 5. Regala un’occasionissima a Correa al 10’, dopodichè prova a scuotere la squadra con una sgroppata delle sue al 19’, ma è l’unica nota positiva di una partita sottotono. Purtroppo una costante nelle ultime settimane.
Bennacer: 5. Concorso di colpe sul primo gol della Lazio. Non riesce ad alzare il pressing quando serve e i compagni non riescono a trovarlo con continuità per tutta la partita, condizionando l’impostazione di gioco dei rossoneri, che appare lenta e macchinosa.
Tonali (dal 69’) 6. Cerca di farsi vedere in fase di impostazione e tocca un discreto numero di palloni.
Kessie: 5.5. La palla che perde al 10’ sull’ennesimo pressing di Savic sembra il preludio della sua partita, in cui il serbo lo surclassa sotto tutti i punti di vista. Nel secondo tempo prova ad alzare il pressing, ma non riesce ad incidere, lasciando a desiderare anche nella fase difensiva.
Saelemaekers: 6. Ci prova, con impegno e qualità. Le occasioni più pericolose passano sempre dai suoi piedi o dai suoi recuperi-palla.
Diaz (dal 63’): 5.5. Entra per cercare di dare la scossa, ma non ci riesce.
Çalhanoglu: 5. Comincia con un’occasione enorme sulla sponda di Mandzukic, ma Reina salva tutto. Si mangia letteralmente un gol clamoroso al minuto 30, quando spara tra le mani di Reina da posizione invidiabile su assist di Saelemaekers. Si spegne nel secondo tempo, non riuscendo mai ad incidere.
Rebic: 5. Primo tempo da invisibile, non fa molto meglio nella seconda frazione. Non trova mai gli spazi giusti e si fa trovare troppo spesso fuori posizione dai compagni.
Mandzukic: 5. Parte con un paio di sponde interessanti, cercando di far sentire il fisico ad Acerbi e Radu. Poi però viene risucchiato nella morsa dei centrali laziali.
Leao (dal 63’): 5. Ha mezz’ora per incidere, ma non la vede praticamente mai.
Pioli: 5. Il Milan ha perso brillantezza da un paio di mesi ed ora è un dato di fatto. Cerca qualche soluzione dalla panchina, ma proprio non ne ha. Con un Bennacer cosi sottotono, forse Tonali avrebbe potuto giocare dall’inizio.
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