KESSIÉ – Un pendolo. La stagione 2020/2021 del Milan è stata un pendolo. Ascendente all’inizio, precipitante a metà e risalente alla fine. Un pendolo, un’altalena che ha tenuto in sospeso tutti i tifosi rossoneri fino al 23 Maggio 2021. A spingere quest’altalena c’è stato un solo uomo, anche quel 23 Maggio: Franck Yannick Kessié.

È un pendolo anche il sentimento dei tifosi del Milan in questa estate di calciomercato, torrida dal punto di vista climatico, algida da quello sportivo. Al 28 Giugno 2021 il Milan è ancora piuttosto fermo. È vero, sono arrivati Mike Maignan e il riscatto di Fikayo Tomori, ma la società ha perso a parametro zero due asset molto importanti quali Donnarumma e Çalhanoglu. Un pendolo che oscilla tra il pessimismo generale di un ridimensionamento di Rosa e ingaggi, e la fiducia in una dirigenza che, salvo qualche caso isolato, fino ad ora si è sempre comportata piuttosto bene.
Anche qui, per mettere un punto fermo, per porre fine all’oscillazione, sarà necessario lui: Franck Yannick Kessié. Non in campo, come ha già fatto per 50 (sì, cinquanta, n.d.r.) volte in stagione, ma al quarto piano di Via Aldo Rossi. Un punto fermo che va messo DAL punto fermo di questa squadra. La scelta di e su Franck Kessié potrebbe risultare decisiva sia da un punto di vista tecnico (e di progetto) sia dal lato psicologico. Non si può e non si deve sbagliare, non con lui.
La richiesta è alta, lo sappiamo, e potrebbe innescare una reazione a catena che includerebbe tante altre richieste di svariati titolari. Ma quali sono le alternative? Può il Milan permettersi di perdere Franck Kessié? Con l’addio a parametro zero di Donnarumma e Çalhanoglu la società ha già perso un tesoretto pantagruelico, seppur facendo una scelta coraggiosa e di valore. Perdere anche Kessié significherebbe trasformare quell’effimera oscillazione in un moto perpetuo, turbolento, incontrollabile.
In quest’ottica, la querelle Kessié potrebbe essere una sorta di cartina da tornasole per capire quali siano effettivamente le volontà del Milan. Continueremo ad oscillare, tra una scommessa di mercato e l’altra con un ridimensionamento del monte ingaggi? Oppure ci fermeremo, consolidando il gruppo e il progetto a discapito della meccanica economica? È doveroso ricordare che il Milan è quinto in Serie A nella classifica degli stipendi (90), non troppo distante da Roma (112) e Napoli (105). Ma una squadra che punta a rientrare nell’Europa che conta e a rimanerci stabilmente deve inesorabilmente fare i conti con un’incremento delle spese per quei giocatori che, crescendo e giocando, ti permettono di perseguire tali risultati.
Kessié è ed è stato l’emblema di questo Milan. Non a caso la stagione si è chiusa a 79 punti, come il suo numero di maglia. In un periodo così delicato per il mercato e il futuro del Milan è necessario ripartire dai punti fermi e mettere dei punti fermi, o delle firme, in questo caso. Bisogna fermare quel pendolo, scendere da quell’altalena, magari con il nuovo contratto di Franck Kessié tra le mani.
photocredits: AC Milan