Nel pareggio del Milan contro il Bologna, oltre alla delusione, c’è anche un episodio che può incidere in queste ultime sette gare. Durante la lettura delle formazioni, parecchi tifosi dei 70mila presenti a San Siro, hanno accolto Kessié con dei fischi assordanti. Al momento non opportuni.

Parto da un presupposto: concepisco i tifosi del Milan. “Torno dalle Olimpiadi e firmo”, con questa frase l’ivoriano ha prima fortificato il suo legame con la tifoseria, poi, però, non mantenendo la parola e firmando con il Barcellona già a marzo si è messo i tifosi contro.
Come dare torto al pubblico? Rabbia e delusione giustificati. Ma adesso, con il Milan in testa al campionato, a soltanto 7 giornate al termine della stagione questi fischi potrebbero trasformarsi in prestazioni negative sul campo.
Ad oggi Franck resta un giocatore fondamentale per lo scacchiere di Stefano Pioli, che può utilizzarlo sia nel suo classico ruolo in mezzo al campo – colpo di Genio dello stesso Pioli, che lo ha messo nei due di centrocampo – che da trequartista. E viste le prestazione opache di Brahim Diaz, che non segna addirittura da settembre, il 79 può tornare molto utile in queste ultime partite con la casacca rossonera addosso.
Ma parliamo anche di calcio giocato. Il Diavolo ha lo stesso problema dello scorso anno, o quasi. Perfetto in trasferta, “lascia punti” sotto le mura amiche.
In 16 partite giocate a San Siro, il Milan su 48 punti a disposizione, ne ha conquistati appena 31. La media punti è la quarta del campionato di Serie A (1,94) dietro all’Inter (2,20), Fiorentina (2,13) e Lazio (2,07). Tutte e tre con una gara in meno rispetto al Milan.
In trasferta la situazione è nettamente migliore con una media punti di 2,40. Anche il numero dei gol realizzati cambia. In casa 23 mentre i rossoneri sono più prolifici in trasferta con 33 reti realizzate. Senza troppi allarmismi è il momento di cambiare passo, anche velocemente. Da qui al 22 maggio – fine del campionato – i rossoneri giocheranno 3 gare casalinghe, rispettivamente contro Genoa, Fiorentina e Atalanta.
Chiudo con un pensiero su Saelemaekers, che nelle ultime gare non ha mai visto il campo da titolare. Inutile chiederci il perché, la risposta la conosce soltanto mister Pioli. Il belga non è un fenomeno e sotto porta anche in questa stagione si è dimostrato poco freddo, ma il suo sostituto, Messias, non sta facendo meglio.
Quest’anno ha giocato dal 1′ soltanto 17 gare su 30. Praticamente metà del campionato passato in panchina e dal giorno del derby di Coppa Italia, il campo l’ha visto soltanto da subentrato. Nell’ultimo match contro il Bologna, addirittura, 90′ in panchina.
Il numero 56 è stato pagato circa 7 milioni e con un contratto in scadenza nel 2026, qualora dovesse continuare a non trovare spazio da titolare potrebbe fruttare una discreta plusvalenza qualora fosse messo sul mercato. Probabilmente queste ultime gare ci daranno un indizio sul suo futuro sotto le guglie del Duomo.
Photocredit: acmilan.com