Pierre Kalulu

Il trittico infernale di partite settembrine, formato da Lazio, Liverpool e Juventus, ha trovato come protagonista indiscusso Ante Rebic.
Il croato in maglia 12, schierato nel ruolo di centravanti, ha inciso in tutte le reti realizzate dai rossoneri nei tre big match.
Doppio assist glaciale contro i biancocelesti, goal e passaggio decisivo nella gara di Anfield, rete del pareggio finale contro i bianconeri.
Ma la prestazione di Pierre Kalulu di domenica 19 settembre, quella dell’Allianz Stadium, è quella che più merita di essere sottolineata grazie all’ausilio delle statistiche del calciatore, con numeri sorprendenti ed un match giocato su livelli altissimi.
Minuto 75: cross largo che sembra destinato a perdersi sul fondo.
La continua spinta del laterale francese ed il grande temperamento mostrato, portano il numero 20 a credere in quel pallone più di chiunque altro e procurarsi il calcio d’angolo che avrebbe poi generato la rete del pareggio.
Minuto 86: Theo Hernandez taglia dentro il campo, Pierre Kalulu attacca l’area con uno scatto che tocca la punta di 32.49 km/h e calcia di prima ad incrociare su assistenza del laterale opposto: calcia a botta sicura arrivando leggermente lungo sul passo, Wojciech Szczesny risponde con una parata monumentale a sigillare il risultato.
A queste due situazioni offensive si aggiungono innumerevoli proposizioni nella metà campo avversaria per tentare il cross (come quello basso che a pochi minuti da suo ingresso ha portato al tiro ribattuto di Rebic), ad agire con la capacità e l’aggressività di un’ala aggiunta, ma soprattutto una prestazione molto attenta dal punto di vista difensivo e del possesso.
Ben 20 palloni giocati con successo in avanti, 95% dei passaggi andati a buon fine, sintomo anche di una precisione notevole nelle giocate.
4 recuperi decisivi in ambito difensivo, con Tomori e Tonali che hanno raddoppiato più volte per dargli manforte ma anche lui che ha fatto la stessa cosa per aiutare i compagni, che hanno dovuto fare i conti prima con Cuadrado, poi con Dybala e infine con la premiata ditta Chiesa-Kean.
I dati testimoniano anche la sua grande disponibilità al passaggio, dato che, in circa 70 minuti di gioco, è stato il calciatore che si è fatto più trovare disponibile al passaggio tra i rossoneri (senza contare Maignan), con l’83% di indice di reperibilità durante la fase di possesso.
La personalità del ragazzo è stata provata anche dal 18% delle giocate “rischiose” sul totale delle palle giocate dall’ex Lione, una statistica che lo colloca primo tra i difensori rossoneri, sebbene inferiore a quella del reparto arretrato juventino, che però effettua un tipo di calcio che richiede manovre di questo tipo, date la minore mole di possesso palla della formazione di Allegri di ieri sera.
Alex Sandro è rimasto spesso dietro ed è stato spesso sorpreso dalle giocate di Kalulu, che ha indubbiamente aiutato i rossoneri a proiettarsi costantemente in avanti nel secondo tempo della partita torinese.
A testimoniare questo, il baricentro del terzino destro è stato oltre la metà campo nella seconda frazione di gioco.
In vista delle partite contro Venezia e Spezia si candida a una maglia titolare: sarà il suo momento?
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Guarda QUI l’analisi tattica di Juventus-Milan a cura di Mister Emanuele Bottoni
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