Juventus-Milan-2011

Juventus-Milan 0-1 (05/03/2011): il goal più importante di Gattuso

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JUVENTUS-MILAN – Quando segna un giocatore poco prolifico, il tifoso, generalmente, gode due volte: per la propria squadra e per la beffa che subisce l’avversario. Quando segnava Ivan Gennaro Gattuso, i festeggiamenti erano ancora più grandi, perché lui era il classico calciatore che non molla mai, che ci mette il cuore, quello che, solitamente, veniva osannato per i recuperi e i tackle, non per i goal. Gennarino ha segnato solo 11 reti in 468 partite in rossonero (attualmente al settimo posto nella classifica delle presenze con la nostra maglia), ma quella di Torino del 5 marzo 2011 è stata sicuramente la più “bella”…

 

Il Milan giunge alla ventottesima giornata del campionato 2010/11 in testa alla classifica, con cinque punti di vantaggio sull’Inter di Leonardo e sei sul Napoli di Mazzarri. Mancano ancora parecchie partite da giocare, ma la sfida che si presenta ai ragazzi di Allegri è un test decisivo in vista della Scudetto, perché un paio di settimane dopo ci sarà il derby e questa potrebbe essere una delle poche giornate in grado di regalare ai nerazzurri, impegnati in casa con il Genoa, la possibilità di accorciare sui cugini.

 

La Juventus, dopo il pessimo settimo posto della stagione precedente, si è affidata alla coppia Marotta/Del Neri, che ha portato la Sampdoria a disputare i play-off della Champions League, ma il tecnico friulano non è riuscito a rilanciare i bianconeri che si trovano nuovamente al settimo posto, a diciassette punti dal Milan e con la prospettiva di fallire ancora una volta l’accesso alla massima competizione europea. Il Diavolo si porta dietro da parecchi mesi gli infortuni di senatori come Ambrosini, Inzaghi e Pirlo (e sappiamo come andrà a finire con quest’ultimo) e a questi si sommano le assenze di Bonera, Antonini e Merkel. Poco prima della partita anche Pato e Oddo sono costretti a tornare a casa per un attacco influenzale. Allegri, però, ha una rosa di tutto rispetto e davanti ad Abbiati può schierare Abate e Jankulovski come terzini, Nesta e Thiago Silva nel cuore della difesa, un centrocampo muscolare formato da Gattuso, Van Bommel e Flamini, con Boateng vertice alto del rombo e trequartista atipico dietro a Ibrahimovic e Cassano. La classifica non mente: il Milan è nettamente più forte di questa Juventus (che, comunque, all’andata aveva vinto 2-1) e Miloš Krasić è l’emblema di questa stagione bianconera, una scommessa persa.

 

Ibrahimović si divora dopo tre minuti il goal del vantaggio, sparando sopra la traversa un bel traversone dalla sinistra di Flamini, mentre intorno al ventesimo è Cassano a calciare alto dopo una bella azione personale, una delle poche in una serata opaca. La partita, però, è piuttosto brutta e il primo tempo finisce senza tiri nello specchio della porta da parte di entrambe le squadre. Allegri si accontenta di gestire i ritmi della gara, consapevole di avere gli uomini giusti per deciderla in qualsiasi momento. Uno di questi è naturalmente il talento di Malmö, che, infatti, su punizione impegna Buffon. Poi arriva il protagonista che non ti aspetti: poco dopo il ventesimo minuto della ripresa Ibra intercetta un lungo lancio di Thiago Silva, aggiustandolo di petto per Robinho; la palla, però, sfila verso Gattuso, capitano di giornata, che, dal limite dell’area, calcia violentemente verso l’incrocio dei pali e batte un incolpevole Buffon, per la gioia dei sostenitori rossoneri…

 

No, in realtà, non va proprio così: Gattuso calcia quella che, nei racconti successivi di quegli istanti, diventerà la proverbiale “ciofeca”, un tiro strozzato che rimbalza davanti a Buffon e poi passa in mezzo ai guanti del colpevolissimo portiere della Nazionale. Ciò che non cambia, però, è la reazione dei tifosi, che esultano indiavolati per un goal del più insospettabile dei cannonieri. La partita termina così, senza ulteriori sussulti, e il Milan mantiene le distanze dai cugini in vista della grande sfida Scudetto e allunga sul Napoli, mentre Gattuso si gode questo goal. Certo, ne ha segnati di più belli, come la splendida girata con pallonetto dal limite con il Palermo, la rete con dribbling (sì, avete letto bene, dribbling) al Perugia o il piattone al volo con il Bologna, ma questa “ciofeca” è impareggiabile, per la sua importanza nella corsa al titolo e perché realizzata ai rivali bianconeri, in quella che rimane tuttora l’ultima vittoria esterna del Milan contro la Juventus.

 

Sono passati dieci anni e ci sarebbe un certo numero 8, che ha ereditato la maglia del suo idolo, ancora a secco di reti in rossonero…

Photo Credits: gettyimages.it

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