PIOLI – Alla vigilia dei quarti di finale di Coppa Italia contro l’Inter, Stefano Pioli ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a MilanTv:

La Coppa Italia è una competizione a parte ed è “più semplice” da affrontare mentalmente. È una partita unica, che siano 90’ o 120’ è un’altra competizione, una competizione alla quale sicuramente teniamo, ma poi in campionato sarà un’altra storia: arriverà tra un mese il prossimo derby e in mezzo ci saranno altre partite importanti. Questo è un quarto di finale di Coppa Italia, una partita importante che cercheremo di affrontare nel miglior modo possibile.
Come sempre ci sono degli avversari pericolosi e insidiosi da affrontare, però la volontà è quella di tornare subito a mettere in campo una prestazione positiva.
La Coppa Italia è una competizione alla quale teniamo e faremo di tutto per arrivare fino in fondo, perché alla fine tutte le grandi squadre del campionato si ritrovano a giocare queste partite. È chiaro che non siamo stati particolarmente fortunati nel sorteggio, perché il nostro è il quadrante più forte, ma se vuoi vincere la Coppa Italia devi affrontare tutti.
Per quanto riguarda gli infortunati Bennacer sta meglio ma sarà disponibile per la partita di sabato a Bologna. Çalhanoğlu non sta ancora bene e abbiamo avuto un paio di problemi con Mandžukić, Tonali e Kalulu dopo la partita di sabato e capiremo se saranno disponibili per la partita solo domani mattina.
Restano i 43 punti dell’andata, restano i 41 punti del girone di ritorno dello scorso campionato che comunque fa parte del nostro percorso quindi resta una squadra solida e competitiva che però sa che deve competere con altrettante formazioni molto forti e valide dal punto di vista della qualità e dell’intensità. Ne abbiamo avuto una riprova sabato che se non riusciamo a mantenere questi livelli poi rischiamo di soccombere contro queste squadre.
Il nostro obiettivo è quello di fare uno sforzo ancora maggiore e più convinto per provare a mantenere lo stesso ritmo anche nel girone di ritorno
Dopo la partita con l’Atalanta non ho dormito perché ho rivisto il match e perché credo che nel mio lavoro sia molto importante la comunicazione alla squadra il giorno dopo, quindi dormo poco comunque dopo le partite, sia quelle vinte sia quelle perse perché credo che saper dire cose giuste alla squadra sia la cosa più importante anche perché abbiamo poco tempo. La comunicazione dev’essere immediata, ho fatto le mie valutazioni e il giorno dopo le ho riferite alla squadra.
Penso che, nel nostro lavoro, avere delle pressioni sia un privilegio, significa che si è arrivati a un certo livello e noi ci vogliamo stare, quindi ben vengano le pressioni. Quelle esterne le conosciamo ma sono molto più importanti quelle interne, quelle che ci creiamo da soli. Noi vogliamo essere ambiziosi e vincere tutte le partite, quando non ci riusciamo lavoriamo ancora di più per far si che la situazione non si ripeta. Dobbiamo convivere con le pressioni e anzi, dobbiamo volerle perché siamo un grande club ed è giusto che ci siano.
Tomori è un ragazzo molto intelligente e curioso. È chiaro che arrivi da un calcio diverso, il mio inglese è buono ma non eccezionale, però lui è attento e abbiamo tanti giocatori che parlano bene la lingua. Ha delle belle caratteristiche e delle belle qualità, è chiaro che ha fatto solo due allenamenti con noi e ci vorrà un po’ più di tempo per inserirlo nel miglior modo possibile nei nostri meccanismi.
Marco De Cristofaro
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