Raramente ci si ritrova di fronte a dichiarazioni di questo tipo, ma in clima derby si sa, fin quando si resta sullo sfottò tutto è concesso: il giornalista Beppe Severgnini scrive sul Corriere della Sera un editoriale su Inter, Milan e la differenza tra le due. La sua opinione (evidentemente in netto contrasto con la nostra) è che i nerazzurri siano “meglio” dei rossoneri.

Si spiega così: “Non parlo della semifinale di Champions — quella, chissà. L’Inter è meglio storicamente, idealmente, poeticamente, caratterialmente, cromaticamente. Il Milan ha qualità, lo ammetto. È una squadra quasi simpatica, soprattutto quando non vince; è necessaria alla reciproca gloria. Non mi dispiace, devo dire. Appena San Siro intona «Chi non salta, rossonero è!» io salto e canto, ma sostituisco il rosso con un altro, più pallido colore”.
Poi, addirittura il giornalista torna sulla fondazione dell’Inter: “Il primato storico non dipende dall’anno di fondazione. Il Football Club Internazionale è stato istituito a Milano il 9 marzo del 1908 da un gruppo di ribelli dell’AC Milan. A cosa si ribellavano? Al divieto di arruolare giocatori stranieri oltre a quelli già presenti in rosa, deciso dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, e accettato dalla società rossonera. Lo spirito nerazzurro, in sostanza, è internazionale: di nome e di fatto”.
È tempo di citare la storia… “Veniamo alle vittorie, sulle quali i cuginetti costruiscono la propria fragile idea di primato. Scudetti, siamo pari: 19 a testa (a proposito: né Inter né Milan scrivono sullo stadio di averne vinti un paio di più, e questo gli fa onore). Il Milan ha conquistato più Champions, certo (7 contro 3). Ma nel calcolo andrebbero inseriti altri fattori”. In questo senso, il giornalista prosegue: “L’Inter ha vinto il Triplete (2010), il Milan mai. L’Inter ha sempre giocato in serie A, il Milan è stato due volte in B («Una volta gratis, l’altra a pagamento», per citare l’immortale Peppino Prisco)”.
Dopo il “primato letterario” sullo speciale del Corriere della Sera Severgnini passa al carattere cromatico: “L’Inter è una squadra femmina, che intuisce, reagisce e va dritta al punto. Il Milan è un concetto maschile: pondera, elabora e costruisce, con alterni risultati. E i colori? Be’, nerazzurro è il cielo terso della notte, il mare dopo la tempesta, il ghiacciaio all’alba. Rosso e nero stanno bene insieme, non lo nego: ma ricordano vecchi libri di autori francesi, diavoli bonaccioni, forni per la pizza, fumosi tramonti nel traffico. Come si possono paragonare le due maglie?”.
Infine, il giornalista conclude su Inter e Milan puntando sull’attualità: “Il quarto posto in campionato è vicino, ma non è assicurato. Pensateci: non è una prova di grandezza imperfetta e delicata follia? Ecco, in questo Milan e Inter sono simili: squadre un po’ matte, tutt’e due. Solo che noi l’abbiamo messo in musica e lo cantiamo con gioia. «Pazza Inter, amalaaa!». Il Milan, della sua pazzia, un po’ si vergogna”.
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