Per l’ennesimo anno consecutivo il Milan è in piena emergenza infortuni. Ne abbiamo parlato con il Dottor Marco Marano, in esclusiva ai microfoni di Radio Rossonera
L’infermeria del Milan è piena, gli infortuni si susseguono implacabilmente partita dopo partita e la situazione può considerarsi, chiaramente, un grosso problema sistemico. Ne abbiamo parlato sul canale YouTube di Radio Rossonera con Marco Marano, medico specialista in ortopedie e traumatologia. Il dottor Marano, sempre disponibile a un chiarimento e vicino ai colori rossoneri, ha descritto la situazione di Kalulu, Loftus-Cheek e, in generale, quella dei troppi infortunati in casa Milan. Di seguito trovare il link all’intervista completa.

IL PUNTO SUGLI INFORTUNI IN CASA MILAN
L’ultimo dei tanti infortuni in casa Milan è la lesione rimediata da Kalulu in Napoli-Milan, probabilmente sarà un lungo stop…
“Un brutto infortunio, di solito non guarisce senza intervento chirurgico. Il tendine è interessato, un caso come questo prevede tempi di recupero molto lunghi, almeno quattro mesi, un brutto colpo per un Milan già pieno di infortunati”.
Per quanto riguarda Loftus-Cheek?
“Il fatto che non avessero previsto controlli era abbastanza indicativo per un problema non muscolare quanto infiammatorio. Andando a leggere tra le righe, penserei più a una pubalgia. Nelle problematiche di questo tipo si va a seguire l’evoluzione clinica del sintomo: in parole semplici fino a che il giocatore ha male non gioca.”
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I giocatori del Milan risultano spesso affaticati per più partite, situazioni che spesso non accadono in altre squadre, dove gli infortuni magari durano anche di più. Come ti spieghi questo affaticamento muscolare “breve”?
“Sono due anni che ci sentiamo per parlare degli infortuni del Milan, prima pensavo che non ci fosse un problema. Quest’anno mi devo ricredere: c’è un problema di sistema, il numero di infortuni è eclatante. Il numero di infortuni che abbiamo noi in tre mesi è lo stesso di altre squadre in tutto l’anno. C’è un problema di sistema, di carico del lavoro, che non so se è stato affrontato nel modo giusto. Questi affaticamenti sono sintomo di qualcosa che non funziona, rappresenta cioè un sovraccarico rispetto ai carichi di lavoro dei giocatori. Il muscolo affaticato è soggetto a lesione: le due cose sono collegate tra di loro, significa che poi si avranno più giocatori infortunati. Bisogna azzerare tutto e cercare di capire dove sia l’errore, perché di errore dobbiamo parlare.”
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Per quanto riguarda la frattura di Pellegrino si opterà per una terapia conservativa. Cosa ne pensi?
“Difficile da dire, andrebbe vista l’immagine che sicuramente è stata vista da specialisti. La diagnosi è stata piuttosto famosa, ci sono casi che guariscono in poche settimane e altri che guariscono in sei mesi. Il fatto che non sia stato operato fa pensare a una situazione non grave, è però un osso che fa fatica a guarire. Ipotizzerei sei mesi per il suo rientro.”
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