Domani prenderà il via in Qatar la 22esima edizione del Mondiale di calcio. Il Presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha parlato questa mattina a Doha alla conferenza inaugurale della competizione.

Nelle sue parole non sono mancati i riferimenti al tema dei diritti umani visto che il Qatar è stato al centro di pesanti critiche riguardo la discriminazione nei confronti del movimento LGBTQ e lo sfruttamento dei lavoratori immigrati.
Le parole di Infantino sono state molto più vicine ad un’arringa difensiva legittimando con forza la scelta della Fifa di affidare ad un Paese del mondo Arabo l’opportunità di organizzare un Mondiale di calcio: “Oggi ho belle sensazioni. Mi sento Qatariota, africano, arabo, migrante, gay, disabile. Sono un figlio di lavoratori migranti. I miei genitori hanno lavorato molto duramente e in difficili condizioni. Ricordo come gli immigrati venivano trattati alle frontiere, quando volevano le cure mediche. Da bambino mi bullizzavano perché avevo i capelli rossi, perché ero italiano e non parlavo bene il tedesco. Ma tu accetti la sfida, provi a farti degli amici, nuovi contatti, non rispondi all’insulto con l’insulto”.
Non soltanto una difesa della scelta ma orgoglio per la federazione che presiede: “Quando sono diventato presidente della Fifa, ho voluto vedere qui le sistemazioni dei lavoratori stranieri e sono tornato alla mia infanzia. Ma come la Svizzera a poco a poco è diventata un esempio di integrazione, così sarà per il Qatar. Oggi sono orgoglioso della Fifa, di questo marchio sulla giacca, di questo Mondiale, che sarà un bellissimo evento, il più bello che ci sia mai stato. Questo sarà il Mondiale più bello per la gente che ama il calcio“.
Il Presidente Infantino è un fiume in piena e attacca: “Sono stanco di leggere commenti su persone e su decisioni prese dodici anni fa. Per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3.000 anni dovremmo scusarci per i prossimi 3.000 anni, prima di dare lezioni morali agli altri. Queste lezioni morali sono solo ipocrisia“.
Poi rassicura: “Ho parlato con i leader delle associazioni LGBTQIA+. Sono i benvenuti. L’opinione di uno o due non è quella di un intero Paese”.
Infine il Presidente Infantino risponde alle critiche per il divieto di vendita degli alcolici fuori e all’interno dello stadio: “Le birre vietate? I tifosi possono sopravvivere senza bere birra per tre ore. Ci sono molti punti in cui si possono bere alcolici eppure, siccome siamo in un paese arabo, anche questo sembra un grande problema.”
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