Intervistato dai microfoni di DAZN, il bomber della Lazio Ciro Immobile ha risposto in maniera piccata alle critiche che riceve ogni anno.

Sul suo istinto del gol
“Se studio i portieri avversari? Si, ma io ho fatto tanti gol di istinto, soprattutto quando ero più giovane. In tante occasioni so già dove va a finire la palla, so dove voglio metterla. Ho immaginato tanti gol prima di averli fatti. Mi spiego meglio. Già immagino il gol durante l’azione. Già so come potrebbe finire. Ad esempio io ho avuto un’occasione con il Bologna, un tiro di sinistro nel primo tempo. Durante la conduzione del pallone avevo pensato di fare il cucchiaio”.
Sul litigio con Simone Inzaghi
“Se mi ricordo com’è iniziata la stagione della Scarpa d’Oro? Ho avuto una discussione con Inzaghi. Con il Parma ho fatto un errore io. Dopo la sostituzione ho sbraitato un pochino perché avevo troppa voglia di giocare. Poi nelle settimane dopo il mister mi ha detto che non se lo aspettava da me: c’era rimasto un po’ male. Poi c’è stato l’abbraccio con il Genoa…”.
Sulla vittoria della Scarpa d’Oro 2019/2020
“C’è stata la partita che ho sofferto di più ed è stata quella col Brescia in casa perché ero a 34 gol insieme a Lewandowski, che però aveva giocato una partita in meno. La classifica della Scarpa d’Oro a parità di gol la vince chi ha giocato meno partite. Quella partita volevo fare gol per forza e la palla non entrava. C’erano Correa, Luis Alberto e Milinkovic che mi passavano sempre la palla per farmi segnare per forza. Poi alla fine ci sono riuscito, ho superato Lewandowski e ho giocato l’ultima partita a Napoli un po’ più sereno”.
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Sul suo ruolo con Sarri
“Il gol alla Immobile sfilando sul secondo palo? Su questo litigo anche con Sarri. Pure lui mi dice sempre ‘primo, primo’”.
Sul record di Piola
“Ne mancano altri 100, anzi 90. Lo sai come la penso. I numeri di ogni stagione ci tracci una linea e sotto ti viene il totale di quello che hai fatto in Champions, Europa League, Coppa Italia, campionato. È ovvio che più vado avanti e più diventa interessante quello che mi dici, però lo sai che non ci penso”.
Sulla Nazionale
“Sai come la penso anche su questo. Ci sono varie opinioni di alcuni, non di tutti, che a volte mi fanno pensare. Mi faccio una risata, a volte mi ci arrabbio. Credo che poi alla fine di tutto tutte le persone che mi vogliono bene mi dicono che quando smetterò di giocare si renderanno conto veramente”.
Sul passato a Dortmund e a Siviglia
“Probabilmente avrei avuto bisogno di un po’ più di tempo a Dortmund. Lì mi sentivo veramente bene nei primi sei mesi. A Siviglia non mi sono preso con l’allenatore e può capitare. A Dortmund, invece, si poteva fare sicuramente qualcosa in più”.
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photocredits: acmilan.com