il 17/08/2022 alle 09:55

“Il Milan investe sui giovani, l’Inter deve cederli”: l’analisi del giornalista

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Sulle colonne della Gazzetta dello Sport di oggi, Sebastiano Vernazza ha analizzato la diversa filosofia sui giovani di Milan e Inter.

“Milan e Inter divise da differenti filosofie sui giovani. Il Milan li ricerca e nei limiti del possibile li compra. L’Inter li “produce” grazie a un vivaio d’eccellenza e li vende per rattoppare i bilanci. Paolo Maldini e Frederic Massara hanno acquistato Charles De Ketelaere, uno dei ragazzi più interessanti d’Europa. La trattativa con il Bruges è stata estenuante, i dirigenti milanisti hanno lavorato di lima, euro su euro. Lontani i tempi in cui Silvio Berlusconi firmava assegni in bianco e a Milanello entrava la miglior gioventù. E però alla fine De Ketelaere è arrivato e alla prima giornata, contro l’Udinese, ha lasciato intravvedere qualità notevoli. Il belga è un 2001, 21 anni compiuti a marzo, appena due in più del 19enne Cesare Casadei, un 2003 primavera dell’Inter e centrocampista multi-funzionale come Charles. Casadei sta per passare al Chelsea, l’Inter ha deciso di monetizzarne il talento: 15 milioni garantiti più cinque di bonus per un under 20 che non ha mai messo piede in Serie A. Siamo nei dintorni della scommessa, forse dello sproposito, ma ciascuno è libero di spendere i propri soldi come crede e immaginiamo che le relazioni degli osservatori del Chelsea su Casadei siano entusiaste, descrivano un prototipo di campione. Dalla prospettiva dell’Inter l’affare è obbligato, serve per quadrare conti complicati, ma, se lo guardiamo dall’alto, un senso di sconfitta ci pervade.”

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“Si fa strada un neo-colonialismo calcistico e noi siamo i colonizzati. Quest’estate la Premier League, la Bundesliga (Germania) e persino la Ligue 1 (Francia) e l’Eredivisie (Olanda) hanno trattato la Serie A come un market. Il West Ham ha comprato Scamacca; il Tottenham ha investito su Udogie e con magnanimità lo ha lasciato all’Udinese in prestito; il Bayern ha portato via De Ligt alla Juve; il Rennes ha sottratto Theate al Bologna, il Nizza ha acquistato Viti dall’Empoli; l’Ajax ha “pescato” Lucca nel Pisa. Ragazzi di grandi speranze, qualcuno come De Ligt già pronto per tutto. Con Casadei siamo oltre l’immaginabile, per quanto oggi non sappiamo se l’Inter abbia fatto un colpaccio o rinunciato a un fuoriclasse. Il paragone con Zaniolo non è appropriato. Zaniolo, altro prodotto della cantera interista diretta da Roberto Samaden, venne sacrificato come contropartita tecnica per ottenere Nainggolan dalla Roma. Una scelta sciagurata, ma una scelta, non un’imposizione, perché allora l’Inter degli Zhang e di Suning attraversava una fase espansiva. Al di là della logica finanziaria motore della cessione, colpisce però che Casadei, campione d’Italia con l’Inter Primavera, non abbia mai giocato un minuto nell’Inter dei grandi. Simone Inzaghi gli ha regalato soltanto il brivido di una panchina, a San Siro contro il Sassuolo, in febbraio Oltre ai soldi, serpeggia una questione “culturale”. Nella sua prima stagione interista Inzaghi ha vinto due trofei, ma quanto a giovani è rimasto fermo al ‘99 Bastoni, svezzato da altri. Stefano Pioli al Milan ha vinto lo scudetto con i 2000 Kalulu e Tonali e con i ‘99 Leao, Diaz e Saelemaekers. Il Milan coltiva un’idea di futuro, nonostante i paletti e le difficoltà. Forse fra due anni una big spender della Premier offrirà 100 o più milioni per De Ketelaere e urleremo un’altra volta alla A ridotta a grande magazzino, però De Ketelaere oggi è qui. L’Inter i suoi figli li fa giocare poco o niente. Ieri Zaniolo, oggi Casadei passando per Pinamonti. Un’Inter matrigna, per necessità: fino a quando?”

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photocredits: acmilan.com

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