il 19/05/2022 alle 12:25

Il giornalista: “Milan come modello per lo United? Non mi stupisce, ecco perché”

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Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il giornalista Andrea Masala loda il progetto del Milan di Elliott.

“Volete rilanciarvi alla grande? Prendete esempio dal Milan. Il suggerimento non arriva dalla Curva Sud rossonera o dall’ufficio stampa del Fondo Elliott. È un giornale inglese, l’Evening News, a citare la capolista della A come modello per il riscatto del Manchester United. I rossoneri, immersi anima e corpo dalla volata per lo scudetto, già si tolgono diverse soddisfazioni, comunque finirà. Diventare un riferimento nella culla del football è un riconoscimento da incassare con il dovuto orgoglio, per di più in una piazza che ha dominato in lungo e in largo per decenni. Lo United invitato a ispirarsi al Milan tenta di riprendersi un posto in primissima fila: è lo stesso che ha collezionato venti titoli nazionali, un record, tre Coppe dei Campioni, dodici Coppe d’Inghilterra.”

“Il progetto Milan raccoglie consensi che non si traducono in semplici complimenti o pacche sulle spalle, ma in un altro cruciale step, come direbbero a Manchester. Dopo la fine del campionato è quasi sicuro il passaggio di consegne dalla proprietà statunitense a Investcorp. La somma di 1180 milioni dà l’esatta idea delle dimensioni dell’affare e delle intenzioni del fondo del Bahrain. Il Milan è tornato un top club a livello nazionale dopo la dieta americana, è a un punto dal tricolore atteso da undici anni. Ma gli osservatori internazionali, quando si riferiscono all’ideale piano di ristrutturazione dello United, guardano oltre, non si limitano al palmares, in ogni caso un asset importante per una società sportiva.”

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“Uno dei punti di ripartenza è stato la politica degli ingaggi: date le ristrettezze di bilancio, i rossoneri si sono autoimposti il salary cap. Il club non è andato al rilancio selvaggio sui rinnovi dei pezzi da novanta come Donnarumma, Calhanoglu e Kessie, giocatori fondamentali per Pioli. Risultato: tutti via a parametro zero, addio. Il famigerato tetto implica decisioni nette e spesso impopolari, che espongono i dirigenti alle critiche di parte della tifoseria. Da Gazidis in giù, lo staff milanista ha tenuto il punto. E pazienza se la concorrenza, come è logico, ne approfitti per accaparrarsi i pregiati transfughi a furia di generosi ritocchi di stipendio. Il Milan ha imboccato un’altra strada e continua a seguirla. Sarà nata dalla necessità, ma un’altra scelta virtuosa è la ricerca di profili di prospettiva, come è avvenuto con Leao, Hernandez, Maignan, Bennacer. Non proprio superstar, quindi a cifre accessibili, ma nemmeno scarti abbandonati a sé stessi. Il lavoro di Pioli ha contribuito ad aumentare il valore della rosa, che ora si avvicina al suo primo grande traguardo. Tra i quadri rossoneri non ha fatto presa l’ossessiva attenzione alle plusvalenze, che alla lunga rischiano di zavorrare le formazioni di elementi fuori dalle esigenze tecniche. La plusvalenza spesso è esibita dai manager come una medaglia, però ha anche controindicazioni che tanti allenatori conoscono soprattutto a loro spese.”

“Sempre per ottimizzare le risorse, il Milan prova a valorizzare i prodotti del vivaio. Tra i titolari, Pioli schiera capitan Calabria e Tonali, rossoneri fino al midollo, più Gabbia in panchina. Come da tradizione della casa, nelle corazzate allestite da Berlusconi c’erano sì i fuoriclasse stranieri, ma la base era italiana, anzi milanista, con Baresi, Maldini, Costacurta, Galli, Evani, Albertini. Che è poi la stessa linea, giusto per cogliere un paragone con lo United, seguita da Sir Ferguson negli anni Novanta e Duemila. Il Manchester ha vinto tutto con i “Fergie’s fledglings”, i pulcini di Fergie: Beckham, Scholes, Giggs, Butt, Gary e Phil Neville, i ragazzi del ‘92. Parliamo di trent’anni fa, i Red Devils non vogliono nemmeno loro farsi trasportare dalla nostalgia. Si danno un’occhiata intorno, magari seguiranno i consigli di chi li invita a gettare lo sguardo, perché no, verso Milano. Un buon Diavolo potrebbe essere d’aiuto.”

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photocredits: acmilan.com

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