Con Origi e De Ketelaere su tutti, il mercato del Milan è sotto analisi. Sotto quella di Marco Fallisi, almeno, che sulla Gazzetta dello Sport di oggi sceglie di mettere “ai raggi X” minutaggi e media voto.

Parte con Malick Thiaw. Cartellino: 5 milioni di euro + due di bonus. 0.8 di ingaggio, 68 minuti giocati e 6.75 di media voto. Poi Aster Vranckx: 2 milioni di prestito, 1.5 di ingaggio, 30 minuti giocati e 6 di media voto. Passa poi a Sergino Dest: prestito gratuito, 2.5 milioni di ingaggio, 341 minuti disputati e 5.64 di media voto. Yacine Adli: pagato 10 milioni di euro, con 0.8 di ingaggio, 113 minuti giocati e una media voto di 5.66. Infine, i due belgi. Divock Origi: svincolato, 4 milioni di ingaggio, 470 minuti giocati, 5.75 di media voto. Charles De Ketelaere, invece: 32 milioni + 3 di bonus. 2.2 di stipendio, 798 minuti disputati e 5.64 di media voto.
Il prezzo totale dei cartellini è di 49 milioni di euro, e il monte ingaggi lordo dei nuovi acquisti del mercato estivo è di 15.4. L’analisi del giornalista Marco Fallisi è la seguente:
“Il passato insegna, ma il presente va a ripetizione. E se il momento del Milan fosse una foto di classe, i nuovi arrivati starebbero all’ultima fila: DeKetelaere e i suoi fratelli in fondo e con la faccia un po’ così, Giroud e i soliti noti sorridenti in prima linea. Certo, la storia recente del Milan ricorda che fiducia e pazienza sono ingredienti preziosi quasi quanto le somme investite per costruire una squadra vincente, ma il ritardo dei rinforzi estivi rispetto al resto della squadra si accumula e il momento si presta a qualche riflessione. Fino a ora, il rendimento è al di sotto delle aspettative (mentre il Napoli vola con Kvaratskhelia &Co.): quanto incide sulla corsa del Milan? Fatta eccezione per Pobega, rientrato alla base dopo i prestiti del passato, a Milanello questa estate sono sbarcati in sei, costati 49 milioni al netto dei bonus: in ordine crescente di spesa, Origi, Dest, Vranckx, Thiaw, Adli (acquistato nel 2021 dal Bordeaux ma lasciato in prestito in Francia per un anno) e
De Ketelaere. Un giocatore di esperienza e cinque under 23. Due difensori, due centrocampisti e due punte: lecito aspettarsi un contributo di gol e assist da più della metà degli acquisti.
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Invece il conto è fermo a un gol (Origi al Monza) e due assist (ancora Origi col Monza e De Ketelaere col Bologna). Troppo poco per chi, sulla carta, avrebbe dovuto offrire nuove soluzioni offensive e magari trascinare: nei piani di Pioli, l’ex Liverpool avrebbe dovuto fungere da alternativa di Giroud “alla pari” del francese e l’ex Bruges avrebbe dovuto finalmente sciogliere il nodo trequartista, aggiungendo verticalità, inserimenti e gol in una zona cruciale. A Cremona è arrivata l’ennesima smentita dei fatti. Origi, titolare per forza (Giroud era squalificato) , ha sbagliato tutto il possibile, confermandosi allergico al gol — solo due volte in doppia cifra in 11stagioni, mai in campionato — e soprattutto ancora poco legato alla manovra: Pioli gli rinnova la fiducia da un mese (Divock è partito dal 1’ per 4 gare di fila), ma lui non decolla. Per De Ketelaere va pure peggio: allo Zini ha iniziato in panchina per la quinta volta consecutiva in A e le belle giocate dei primissimi tempi sono evaporate sotto il peso della pressione, e magari anche dei 32 milioni sborsati dal Milan. «Dimentichiamoci quanto è stato pagato», ha detto Pioli. Il punto è che il CDK di oggi, senza gol ormai da 7 mesi, appare una copia sbiadita del talento scintillante ammirato ad agosto. Mentre fatica a trovare le coordinate, poi, gli altri sorpassano: Diaz, eroe con la Juve, e Krunic, in gol col Salisburgo, hanno riscritto le gerarchie. E il Mondiale in Qatar è in bilico: oggi il c.t. Martinez annuncerà la lista, CDK rischia.
Dalle parti di De Ketelaere si muove anche Adli, invocato a furor di popolo nelle prime settimane di questo 2022 23, dopo il colpo di fulmine estivo con i tifosi: l’eleganza sfoggiata in precampionato, però, ha lasciato presto il posto all’impalpabilità di quando si è cominciato a fare sul
serio. Il franco-algerino ha avuto la sua chance da titolare, a Verona, ma l’ha sprecata. E il futuro è un punto di domanda: il Milan lo aspetterà o lo farà maturare altrove con un prestito? In prestito sono arrivati Vranckx e Dest, risorse per mediana e fascia. Fin qui, però, poche tracce degne di nota: il belga ha avuto pochissimo spazio anche perché escluso dalla lista Champions (con Adli e
Thiaw), l’americano si è fermato per un problema muscolare dopo una partenza non certo travolgente.
A Cremona, mentre Origi arrancava da vice-Giroud, Malick Thiaw ha farcito di personalità il suodebuttoda titolare, guadagnandosi i complimenti di Kjaer. Una conferma dopo i due salvataggi in 7 minuti al Bentegodi. Con gente come Kjaer, Tomori e Kalulu davanti, strappare spazio resta complicato, ma la strada è quella giusta. Perché la pazienza aiuta, specie con i giovani (Leao, Tonali…), ma se qualcuno mette il turbo come Thiaw ci guadagnano tutti. Anche il Milan dello scudetto, che oggi corre meno dell’anno scorso”.
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