La giornalista del Corriere della Sera Monica Colombo ha commentato in esclusiva la gara tra Genoa e Milan e le chance di un ritorno di Ibrahimovic
Anche oggi, come ogni giorno dal lunedì al giovedì dalle 16:00 alle 17:00, è andato in onda il consueto appuntamento con il Talk di Radio Rossonera. Ospite di oggi la gironalista del Corriere della Sera Monica Colombo, che ha parlato con noi della sfida tra Genoa e Milan e del futuro di Zlatan Ibrahimovic.

IBRAHIMOVIC – MILAN, DIALOGO SENZA FRETTA: DUE TEMI NEGLI INCONTRI
Le parole di Monica Colombo
Milan in vetta da solo. Forso dopo il derby nessuno avrebbe potuto immaginarselo…
“Vero. Dopo il derby sembava che l’Inter fosse ormai lanciatissima verso la seconda stella e il contraccolpo, soprattutto psicologico, del Milan dopo la disfatta, potesse in qualche modo ridimensionare le ambizioni e i programmi del club. Mi sembra invece che i rossoneri siano stati maturi a saper reagire a partire dalla gara con il Newcastle, dove ha mostrato segnali di forza e maturità, anche se non è arrivata la rete”.
Credi che nelle prossime settimane ci potrà essere qualche evoluzione in merito a Zlatan Ibrahimovic?
“Credo che la proposta del Milan ad Ibra sia importante, con un riconoscimento della sua leadership e del suo carisma, ma che non comporti necessariamente dei poteri. Di conseguenza credo che sia un po’ nelle corde di Ibra decidere se vuole proseguire ancora con il calcio e con la squadra della sua vita oppure intraprendere un altro percorso. Ho letto la sua intervista recente in cui parlava ad esempio delle sue velleità di attore. Credo sia un percorso di vita molto diverso quello che in alternativa lui sta contemplando. Posto che mi pare che il Milan che si è ritrovato non abbia necessità stringente di lui. Anche se ovviamente nell’immaginario collettivo ovviamente sarebbe un grande colpo”.
IBRAHIMOVIC – MILAN, CI SIAMO? L’HOTEL (ANCORA) UNA POSSIBILE SVOLTA
10 partita giocate tra campionato e Champions: quanto ha impattato il mercato fino ad ora?
“Notevolmente. C’erano diverse perplessità ad inizio stagione legate al fatto che Pioli dovesse assemblare molti nuovi giocatori. Ma mi sembra sia stato lui stesso a spiegare perché questo processo è stato così rapido: non erano giovani da formare, ma giocatori fatti e finiti che arrivavano da campionati prestigiosi. Pensiamo a Loftus-Cheek, a Pulisic, a Musah… la loro integrazione è avvenuta velocemente. Mi sorprendo invece per Reijnders che arriva invece da una squadra di seconda fascia. D’altro canto, mi sento anche di sottolineare che si nota anche il lato meno lieto: aver preso quello che doveva essere l’alternativa di Giroud all’ultimo giorno di mercato. Non era una prima scelta e ancora non ha mostrato quelle che sono le sue qualità. Mi riferisco ovviamente a Jovic”.
In cosa deve migliorare il Milan, già a partire dal prossimo ciclo di partite?
“Finora Pioli è stato bravo ad alternare i giocatori, anche se le vittoria sono arrivate spesso quando c’erano in campo i cosiddetti titolari, ad esempio il secondo tempo di Genova. Ma il dosaggio delle forze è inevitabile per evitare di fare come in alcune gare dello scorso anno in cui fu costretto a cambiare 10 giocatori di colpo. Detto ciò mi sembra che sia forse un po’ l’attacco il ruolo con meno ricambi, proprio il centravanti. Okafor non è proprio un 9 e Jovic è un po’ in ritardo. Ma mi sembra che finora Giroud abbia dimostrato alla stragrande di saper reggere il ritmo”.
Sulle polemiche
“Stiamo andando un po’ oltre. Devo dire che secondo me i social contribuiscono molto a esasperare i toni. A mio avviso ieri Maignan ha sbagliato ad usare i social per rispondere a Zangrillo, peraltro un presidente, usando secondo me delle frasi dimenticabili. Anche sul calendario mi sembra ci sia un po’ sempre la ricerca del complotto. Anche ieri sentivo della Lazio di Sarri, che anche quando vince si lamenta, in questo caso dell’orario. Diamoci una calmata tutti”.
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