il 23/11/2020 alle 12:23

MILAN, TI RIPORTO IN HAUGE

0 cuori rossoneri

Ieri sera il talento norvegese ha siglato una rete fantastica che ha chiuso definitivamente il match del San Paolo. Contemporaneamente, diventava campione di Norvegia con il Bodø Glimt: ora Jens Petter si candida per un posto da titolare nelle prossime partite. 

Personalità, freddezza, intelligenza, tecnica. 

Questi gli elementi principali che emergono quando lo si vede giocare. 

Nella notte di Fuorigrotta, all’uscita di un Ante Rebić decisivo ma cotto,dal minuto 74 il numero 15 ha per la prima volta tempo rilevante per poter esibire le sue doti in Serie A. 

E ragazzi, lo fa alla grande. 

Di Lorenzo, Manolas e compagnia faticano a prenderlo, si fa dare palla spesso e quando la sfera gravita nelle sue zone dichiara guerra a chiunque la stia portando con una casacca azzurra. 

I compagni si fidano. 

Ma come scusa? Ha 21 anni, 0 partite da titolare con la maglia del Milan, è arrivato da semi-sconosciuto 50 giorni fa….. 

Sono pazzi oppure questo è forte. 

Il classe 1999 chiede palla, gioca coi compagni, si propone, non ha paura di provare la giocata e se la sbaglia, beh, è il primo ad andare a recuperarla con veemenza ed allo stesso tempo freddezza. 

Perché Jens Petter ieri era glaciale come un pezzo di ghiaccio nelle notti scandinave ma caldo, on fire come una nana rossa, illuminando definitivamente una notte che un semidio, scandinavo come lui, aveva contribuito già ad illuminare, fino a renderla quasi accecante. 

Ieri il Bodø Glimt, team di provenienza del ragazzo e contro il quale i rossoneri hanno giocato nei playoff di Europa League, subendo dal nazionale norvegese goal, assist e capendo i ben poco dalle sue giocate, è diventato campione nazionale per la prima volta nella propria storia. 

Quando Hauge se ne andò, il vantaggio in classifica era già in doppia cifra, con l’attuale calciatore del Diavolo in grado di trascinare la propria squadra a quel risultato e ad un’incredibile striscia di imbattibilità a suon di reti, assistenze, giocate decisive, terminando la sua stagione anticipatamente ma già con una “doppia doppia”, ossia doppia cifra di goal ed assist. 

Jens è stato seguito a lungo negli ultimi mesi dal Manchester United, dal Leeds di Bielsa, dall’Atalanta di Gasperini ed anche da altre squadre fra cui Galatasaray ed Udinese, prima del Cagliari quest’anno .

Non esattamente le ultime arrivate sull’argomento giovani talenti.

Lui che ha fatto la trafila delle giovanili del paese scandinavo in cui ha conosciuto un certo Erling Braut Håland, con cui ha disputato un mondiale under 20 storico per la vittoria per 12 a 0 contro Honduras, in il bomber del Borussia marcò  9 reti ed Hauge fece 4 assist ed una prestazione oscurata soltanto da un calciatore sublime che aveva appena iniziato a sorprendere. 

Tempo fa, quando era ancora soltanto un’ipotesi il suo acquisto, ne illustrammo il suo repertorio, fatto di tecnica individuale notevole, giocate nello stretto (l’ex carriera nel mondo del futsal aiuta in tal senso), visione di gioco, strappi importanti, dribbling e un tiro forte e preciso, aggressività, personalità nel chiedere palla sia largo che tra le linee e con capacità di orientare il corpo già in modo intelligente rispetto alla giocata successiva, abilità nell’utilizzo di entrambi i piedi.

Ieri si è visto tutto questo in una ventina di minuti. 

Non è nuovo ad essere decisivo da subentrato, possiamo dire sia nella sua indole, nel suo destino. 

Esordisce in prima squadra a 16 anni, trovando la prima rete da professionista pochi giorni dopo l’esordio prima in Coppa di Norvegia nel match contro il Fløya (tripletta in soli 20 minuti) e subito dopo contro lo Start in campionato, diventando così il marcatore più giovane di sempre del Glimt.

Ieri al minuto 94 attacca la profondità, riceve palla da Bennacer, punta il difensore avversario, si arresta, doppio passo, accelera, lo lascia sul posto sul metro ed incrocia col sinistro: ecco la prima iscrizione al tabellino marcatori di Jens Petter Hauge, che si candida ad avere sempre più spazio nelle prossime partite.

Appena arrivato ha sorpreso tutti per rapidità di apprendimento, intelligenza tattica e freddezza: siamo agli albori di un grande giocatore?

Di sicuro siamo davanti ad un calciatore con testa fredda e cuore, ma soprattutto piede, caldi.

Photo credits acmilan.com

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