Interviste – Dopo la conquista del 19esimo Scudetto milanista, ha parlato Olivier Giroud (autore di 11 gol in campionato).

Intervistato da L’Equipe, ha toccato diversi argomenti. Tra questi, ovviamente, la conquista del titolo e la conseguente festa di questi giorni: “I festeggiamenti hanno rispecchiato l’attesa del club e dei tifosi. E’ stato tutto eccezionale dalla fine della partita contro il Sassuolo. Lì (a Reggio Emilia, ndr) c’erano oltre 18mila tifosi rossoneri: abbiamo giocato in casa. I milanisti aspettavano questo trofeo da 11 anni”.
Poi, continua raccontando gli eventi: “Abbiamo fatto grande festa negli spogliatoi. Il sigaro? Tutti lo abbiamo fumato, anche se solo Ibra è uscito così durante la premiazione. Solo lui poteva farlo. Era felice come fosse il suo primo titolo, si vedeva. Ci ha fatto anche un discorso nello spogliatoio, e poi sul pullman che ci ha riportati a Milano. Abbiamo fatto una festa con 30mila tifosi a Casa Milan e il giorno dopo sfilato sul pullman a due piani per quattro ore, fino ad arrivare in Duomo davanti a decine di migliaia di persone. C’era anche Berlusconi. Molti tifosi avevano le lacrime agli occhi”.
Facendo un passo indietro, ricorda inizio anno: “Ho passato un periodo difficile a inizio autunno con il covid, poi ho avuto problemi alla schiena. Ma ho stretto i denti, sono stato decisivo in partite chiave come con la doppietta nel derby, con il Napoli o contro la Lazio. Si è conclusa la stagione con questa doppietta con il Sassuolo. Finisco con 14 gol stagionali e 4 assist”.
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Poi, infatti, dopo le fatiche il successo: “Sassuolo? Volevo finire bene, soprattutto perché stavo venendo da un periodo in cui avevo segnato meno. Questo titolo è il successo di un gruppo che mai si è arreso, unito: siamo sempre stati uniti. Da Leao, miglior giocatore della stagione, a Mike in porta, poi Sandro, Pierre, che ha avuto un’ottima seconda parte di stagione. Anche Theo è stato fenomenale sulla sinistra. Questo titolo ha un bell’accento francese”.
Sul duello con l’Inter: “Il finale con l’Inter è stato incredibile: abbiamo giocato una finale ogni weekend per settimane. Eravamo in apnea. Questa sfida costante ingrandisce ancora di più il titolo. Ci lasciamo alle spalle l’Inter, i nostri rivali”.
Su Ibrahimovic: “Milan? Questo Scudetto e la mia stagione confermano la mia scelta. Ho tolto poco alla volta il posto a Ibra per sistemare il mio. Nella testa del mister non sono mai stato un sostituto di Zlatan. La rotazione era sempre equilibrata quando entrambi eravamo disponibili. Ibra ha chiuso con 8 gol in Serie A ed a 40 anni gioca ancora. E io, a 35 anni, ho dimostrato che posso giocare di più”.
Parla poi di Stefano Pioli: “È la prima persona con cui ho parlato quando sono arrivato. Mi ha convinto in due minuti, un bellissimo incontro. Lui è l’artefice di questo titolo, ci ha messo grande energia. Mi ricorda un po’ Rene Girard per la grinta che ci mette. Allena con il cuore”.
Sul campionato vinto con il Montpellier: “Era il primo scudetto del club e del tutto inatteso. Qui al Milan è il 19esimo Scudetto, un’intera generazione aspettava di vederlo. La città era in delirio”.
Infine, chiude con la mancata convocazione in Nazionale: “Non mi ha dato fastidio per niente. Avevo solo un obiettivo: puntare al titolo con il Milan. Prendo tutto con distacco e serenità, c’è solo un po’ di delusione, ma non amarezza. So di avere ancora grandi cose da fare. Prima con il Milan, poi con la Francia se dovessi tornare”.
photocredits: acmilan.com
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