Giovanni Stroppa – Da Tokyo a Crotone attraverso i colori rossoneri

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STROPPA – Domenica il Milan affronterà per la settima volta nella sua storia il Crotone (fino ad ora cinque vittorie, di cui una ai supplementari in Coppa Italia, e un pareggio), ma questa seconda giornata di ritorno sarà soprattutto l’occasione per ritrovare a San Siro un vecchio amico dei nostri colori, cresciuto nelle giovanili del Milan, prima come giocatore e poi come allenatore: Giovanni Stroppa.

STROPPA

Stroppa nasce nel 1968 a Mulazzano, in provincia di Lodi. Cresce nella squadra del suo paese, prima di entrare, undicenne, nelle giovanili del Milan, dove comincia come attaccante, in una squadra che vede all’ala sinistra un certo Paolo Maldini.

Si evolve in centrocampista dalle grandi capacità tecniche.

Nel 1984, a 16 anni, viene aggregato alla prima squadra per il ritiro di Brunico ed esordisce in amichevole proprio contro la selezione locale, segnando il goal che chiude questa goleada estiva (11-0).

Stroppa continua a mettersi in mostra (oltre che nelle selezioni giovanili, dove raccoglie grandi consensi e vince la Coppa Italia Primavera 1984/85), in alcune amichevoli dei “grandi”, togliendosi la soddisfazione di disputare una decina di minuti nella finale 3°/4° posto del Trofeo Gamper al Camp Nou di Barcellona.

La strada per la prima squadra, però, in questo Milan targato Berlusconi è molto tortuosa e seppur talentuoso, il centrocampista viene mandato a farsi le ossa in provincia.

Dal 1987 al 1989 gioca a Monza, come aveva fatto, nella stagione precedente, Billy Costacurta, suo compagno nella Primavera. Con i brianzoli totalizza 71 presenze e 5 reti, conquistando nel primo anno la promozione in serie B e una difficile salvezza in quello successivo.

In quella squadra Stroppa può mettere la propria fantasia al servizio di un attacco molto giovane, ma di tutto rispetto: Gigi Casiraghi, il futuro milanista Maurizio Ganz e Anselmo Robbiati (che proprio Stroppa soprannomina Spadino). 

Nel 1989 Giovanni è finalmente pronto per l’esordio ufficiale con la maglia rossonera. Il Milan ha da poco conquistato la Coppa dei Campioni e Sacchi decide di aggregarlo alla squadra che deve affrontare le ultime amichevoli.

Il 22 giugno, proprio a Monza, gioca il secondo tempo di un match che vede i neo campioni europei affrontare la nazionale brasiliana: una partita fortemente voluta da Berlusconi, che, forse, sarà rimasto deluso dallo 0-0 finale.

Chi non ha deluso, però, è proprio Giovanni Stroppa, che, dopo le buone stagioni in Brianza, riesce a convincere l’esigente Arrigo Sacchi ed entra finalmente a far parte della rosa del Milan.

Il 23 agosto esordisce ufficialmente in rossonero nel Primo Turno di Coppa Italia: dovrebbe essere una partita semplice, ma si rivela una trappola quasi letale.

L’avversario è il Parma di Nevio Scala e dell’ex compagno Maurizio Ganz, che per due volte, nel primo tempo, impegna severamente Giovanni Galli. Sacchi sceglie una formazione inedita, con Baresi a centrocampo con il numero 10 (un numero che onora con un assist vincente per Borgonovo, che, però, spreca).

Stroppa gioca 120 minuti sulla fascia sinistra e, nella lunga serie di nove rigori che decidono il passaggio del turno, mantiene la freddezza necessaria per battere il portiere dei ducali.

Pochi giorni dopo arriva anche l’esordio in Serie A a Cesena: il Milan è senza Gullit e Van Basten, ma, dopo sette minuti proprio Stroppa capitalizza un errore della difesa bianconera e, dai trenta metri, batte Sebastiano Rossi.

Nelle prime otto giornate, per sette volte parte titolare, poi diventa soprattutto un’alternativa di grande qualità in una rosa di campioni. Dopo due anni viene ceduto alla Lazio, ma prima diventa protagonista di uno dei tanti trionfi rossoneri: il 9 dicembre 1990, a Tokyo, è nell’undici titolare che si oppone ai paraguayani dell’Olimpia Asunción per la Coppa Intercontinentale.

In una sfida illuminata dalla classe infinita di Marco Van Basten, che domina la partita anche senza segnare, Giovanni firma il secondo dei tre goal con i quali il Milan si riconferma sul tetto del mondo. 

Dopo due stagioni a Roma è protagonista dell’ultimo anno di Zemanlandia a Foggia e, probabilmente non è un caso, disputa la sua stagione migliore, almeno da un punto di vista realizzativo (segna, infatti, otto reti).

Il Milan, che in quella stagione ha vinto Scudetto e Coppa dei Campioni, lo richiama alla base. Ancora una volta, però, le soluzioni a disposizione di Capello sono molte e Stroppa non riesce a conquistarsi un posto in pianta stabile nella formazione titolare.

Questa volta, inoltre, nelle tre partite decisive per la vittoria dei due trofei stagionali (le due Supercoppe), non scende mai in campo. La sua esperienza al Milan si chiude qui, con 9 reti in 85 presenze; Giovanni va a impreziosire la rosa della neopromossa Udinese allenata da mister Zaccheroni.

Dopo undici anni, però, conclusa la carriera in campo, Stroppa torna in rossonero per iniziare quella da allenatore e, ancora una volta, conquista la Coppa Italia Primavera nella stagione 2009/10.

Nel 2011, dopo essere stato esonerato dal Milan, lascia il calcio giovanile e comincia il suo percorso in Lega Pro, con il Südtirol. Dal 2016, con il ritorno a Foggia, la sua crescita è un crescendo: al primo anno sostituisce De Zerbi (altro ex rossonero) e conquista subito  promozione in Serie B e Supercoppa di Lega Pro (aggiudicandosi anche la Panchina d’oro di categoria).

Il secondo anno, dopo le difficoltà iniziali, riesce a salvare i Satanelli con un grande girone di ritorno. Passato al Crotone, dopo un anno di assestamento, conquista un’altra promozione, questa volta in Serie A (affrontata in passato solo a Pescara nel 2012, in sostituzione di Zeman).

Risultati e bel gioco hanno portato Stroppa a misurarsi con la massima categoria, ma qui le cose si sono ovviamente complicate. Attualmente il Crotone si trova in fondo alla classifica con la difesa peggiore del campionato e l’ultima sconfitta casalinga con il Genoa ha inevitabilmente acceso le voci su un suo possibile esonero, ma Giovanni ha già abituato i suoi tifosi a entusiasmanti gironi di ritorno. Noi rossoneri, che guardiamo sempre con affetto chi è cresciuto con i nostri colori, glielo auguriamo, magari a partire dalla domenica successiva.

Joel Da Canal 

photocredits acmilan.com

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