Bonera, Gattuso e Zlatan Ibrahimović saranno ancora protagonisti di Napoli-Milan, poco più di 10 anni dopo quel 25 ottobre in cui, l’anno dello scudetto, i rossoneri ottennero l’ultima vittoria al San Paolo finora.

Proviamo ad unire quel momento alla sfida di domenica sera attraverso un passo indietro di qualche giorno, circa dieci anni diciamo.
Autunno, ora di cena.
Il tifoso rossonero è carico per il posticipo dell’ottava giornata di Serie A al San Paolo.
Il proprio team arriva da una sconfitta europea ed una sfida nella settima giornata contro una compagine veronese a San Siro.
L’attacco sarà guidato dal numero 11 svedese ed una zona laterale del terreno di gioco inizialmente presidiata sullo stesso lato da Daniele Bonera e Gennaro Gattuso.
Potremmo essere nel 2010 come nel 2020.
E potrei continuare coi parallelismi, un esempio?
David Guetta è in top chart con una delle sue hit, che dieci anni orsono fu Gettin’ over you, canzone che aveva animato l’estate ed era rimasta in alta rotazione nei palinsesti radiofonici fino a fine anno, che parla del cercare di dimenticare una storia d’amore passata.
Un po’ come quella fra Ringhio ed il Milan, sbocciata a cavallo fra due millenni e terminata, contrattualmente, prima con la partita strappalacrime contro il Novara, poi, nella seconda vita da coach, nella trasferta di Ferrara contro la SPAL e quella Champions sfiorata.
Oggi, l’ex numero 8 rossonero siede sulla panchina partenopea come Commander e spartirà ancora una volta, come in quell’ottobre, quella zona laterale del terreno da gioco con Daniele Bonera, alla prima volta da tecnico in carriera, al fine di sostituire mister Pioli e Murelli, positivi.
Quella sera passò dal presidiare la fascia destra e quella sinistra a causa dell’infortunio di Antonini e l’ingresso in campo di Massimo Oddo, decisivo con due assistenze per le reti rossonere di Robinho e Zlatan.
Chissà che non possa essere sotto l’ala di un ex del ruolo che vedremo il ritorno a “bonus” del laterale basso (ma non troppo) che ha portato una nuova musica dopo anni di silenzio, una musica latina da alta classifica che risponde al nome di Theo Hernàndez, già protagonista nell’ultima trasferta in terra campana con un bellissimo goal al volo su delizioso assist di Ante Rebić, che a proposito di ritorno, tornerà con ogni probabilità nell’undici titolare dopo quasi due mesi da un’altra trasferta, quella di Crotone, che vide il suo infortunio al gomito.
Che poi, a proposito del signore svedese, attualmente capocannoniere del campionato, cosa si può dire dal momento che riesce a performare meglio nelle prime sette giornate di una stagione da 39enne piuttosto che in una dove era malapena 29enne?
ZLATAN STATE OF MIND, parafrasando un altro singolo in voga quell’anno in cui è protagonista un’amica del Milan, ossia Alicia Keys (Empire State of Mind, ndr), che tramite la partnership con ROCNATION è divenuta così ora veicolo del milanismo nel mondo: lo avreste mai detto?
Ovviamente no, come per le 8 reti in 7 partite giocate del Re Leone in Serie A ad un’età in cui ci si sveglia talvolta bloccati con la schiena quando lui, anche fisicamente, resta Young forever come nell’altro singolo che spopolava quei mesi, firmato, anche lì, da Jay-Z.
Abbiamo analizzato in modo leggero alcune coincidenze e protagonisti comuni dei due match, ma non vi ho ancora detto la più curiosa: quella relativa al numero 22.
Torna finalmente Mateo Musacchio fra i convocati rossoneri e si siederà in panchina con ogni probabilità come fece quel 25 ottobre l’altro calciatore sudamericano con la maglia numero 22: Bruno Montelongo.
Lui che in 6 mesi in rossonero fece 0 presenze ma 1 goal, nella presenza in Primavera da fuoriquota: lui che poi, dopo un brutto infortunio nel marzo successivo, quando era in prestito al Bologna, tornò nel 2012 al River Plate, dove ritrovò la propria dimensione.
Vedremo inoltre in campo un difensore centrale greco, che domenica sarà Kostas Manolas nel Napoli e che ai tempi fu Sokratis Papastathopoulos fra le fila del Milan, mentre non vedremo in campo calciatori finlandesi.
Tutto questo cosa significa? Assolutamente nulla, se non dimostrarvi che trovare similitudini per auspicare una vittoria al San Paolo sia un’operazione totalmente priva di logica.
Semplicemente i tempi cambiano, la strada per tornare in cima è lunga, ma soprattutto siete più “maturi” di dieci anni, vecchie carogne di lettori.
Un saluto e buona partita!