Per questa stagione, almeno per quanto riguarda la Serie A, il Milan ha dovuto ricalibrare i suoi obiettivi. L’ambizione sui blocchi di partenza era la seconda stella, ma la corsa del Napoli unita al disastroso mese di gennaio dei rossoneri ha indirizzato la stagione in maniera probabilmente definitiva in favore dei partenopei. Il focus, allora, si sposta sulla qulificazione alla prossima Champions League, contesa da molte squadre oltre al Milan. Sono 5 le squadre a giocarsi i tre posti rimanenti per la massima competizione europea e attualmente sono tutte racchiuse in 5 punti: Inter (44), Atalanta (41), Roma (41), Milan (41), Lazio (39). Nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport vengono analizzati i due differenti scenari in caso di qualificazione o meno alla prossima Champions League.

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In caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League si aprirebbero scenari sportivamente apocalittici. Rafa Leao giocherebbe volentieri in Europa League? No, non è la massima ambizione per un giovane giocatore di talento. Il Milan nella grande Europa resta un’attrazione per ogni top player del mondo, giocare nella coppa internazionale meno nobile renderebbe inevitabilmente più povero il mercato. Il progetto rossonero che punta a una risalita ai vertici europei, lenta ma inarrestabile, subirebbe uno stop rovinoso. Difficile convincere campioni affermati ad accettare la sfida. E quelli di oggi, che hanno testato i brividi ad alta quota, malvolentieri accetterebbero di abbassare il livello.
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Martedì San Siro ha fatto la storia. Dentro in 74mila per un incasso di nove milioni e centomila euro, il più ricco della storia italiana. Eccoci al punto cruciale: gli introiti. La qualificazione Champions (da quarti in classifica) regala subito un +65 milioni tra partecipazione, ranking, market pool, premi risultato già dai gironi e bonus sponsor. Inclusa la quota del botteghino: il Milan aveva incassato tre milioni per la gara casalinga contro la Dinamo Zagabria, 4,6 milioni con il Salisburgo fino ai 6,8 dal Chelsea. Quasi 15 milioni totali solo dai gironi. La somma di tutte le voci relative all’Europa League fa un totale di 20 milioni. Meno di un terzo.
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Andrebbero, infine, individuati i responsabili di un tale fallimento sportivo. Sul banco degli imputati, con condanna quasi certa, i responsabili tecnici, in campo e dietro la scrivania. Pioli, protagonista del Milan da scudetto, diventerebbe uno dei principali indiziati. Con un anno di anticipo sul contratto, la sua storia rossonera finirebbe. A Maldini e Massara, già nel mirino per un mercato estivo dispendioso e poco produttivo, verrebbe probabilmente inflitta la stessa pena dell’allenatore.
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