Con la sconfitta (tra le polemiche) dell’Inter a San Siro contro la Juventus si è chiusa la 27esima giornata di Serie A, quella che ha visto ancora una volta il Milan di Stefano Pioli cadere questa volta in trasferta contro l’Udinese di Sottil. Mai una squadra Campione d’Italia aveva fatto registrare questa distanza dal primo posto nell’era dei tre punti. A bocce fredde, la Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina dedica un focus alla difficile situazione in casa Milan, ancora aggrappato alla zona Champions in classifica nonostante un 2023 disastroso (1 punto in 3 partite con Fiorentina, Salernitana, Udinese). E’ chiaro che il bilancio della stagione, sia economico che sportivo, passerà più dalla qualificazione alla prossima edizione della Champions League piuttosto che all’esito della doppia sfida di aprile col Napoli per i quarti di finale. Secondo la rosea, finire fuori dai primi 4 posti vorrebbe dire mettere in discussione il futuro dell’area tecnica e dell’allenatore. Il contratto che lega ai colori rossoneri Paolo Maldini, Frederic Massara e Stefano Pioli (i primi due fino al 2024, l’allenatore fino al 2025) non è garanzia di successo e in questo momento la stagione 2023-2024 è ancora da definire.
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Nell’analizzare la situazione, Gazzetta dello Sport prova ad individuare i maggiori colpevoli del tremendo 2023 del Milan, anche se “al momento nessuno è al di sopra dei sospetti”. La lente è grande e gli indiziati pure. Alcuni protagonisti dello scudetto (vengono citati Tomori, Kalulu e Leao) hanno abbassato il livello delle prestazioni venendo a meno anche nel ruolo di guida per i compagni nei momenti che contano. Stefano Pioli, continua la rosea, “non sta riuscendo a impedire il ripresentarsi dei problemi di gennaio: il suo Milan sbaglia spesso approccio e non reagisce quando va in difficoltà“. I nuovi arrivi estivi scelti da Paolo Maldini e Frederic Massara, per finire, hanno deluso finora alla prova del campo (vengono citati in questo caso De Ketelaere e Origi).
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