In un editoriale sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando ha analizzato le vittorie di ieri di Milan e Napoli, sottolineando analogie e… differenze.
“Il calcio a volte è buffo. Segni 10 gol all’Ajax, poi un olandese di 19 anni, Joshua Zirkzee, ti mette sotto… Ma il Napoli oggi è la sensazione di qualcosa di grande e inarrestabile. Ha rimontato il Bologna, lo ha sorpassato, si è fatto riprendere, ha chiuso avanti: 3-2. Decima vittoria consecutiva, Champions compresa; primo, imbattuto e con il miglior attacco (25 gol). Ma, al di là dei freddi numeri, c’è il cuore caldo di una squadra andata oltre le fatiche di coppa, oltre le ragnatele di un match appiccicoso. Ci sono i confini enormi del gruppo: Juan Jesus è il 15° cannoniere del Napoli, nessun club nei 5 campionati top ne conta tanti; nessuna squadra in Serie A ha segnato di più con i panchinari: 7 reti. E poi c’è Kvaratskhelia, al momento, il più forte del torneo. Ieri per un’ora è stato incontenibile. Ma non si stanca mai? Ha partecipato a 8 gol (5 reti, 3 assist), come nessuno in campionato. Ha servito il pallone decisivo a Osimhen. Appunto: si è fermato Raspadori, è ripartito Victor. Il Napoli, per ora, è troppo per tutti: in Italia e all’estero.”
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Garlando continua: “Il paragone con il Milan ieri è stato esemplare. Juan Jesus, difensore di scorta, ha firmato l’1-1. L’omologo Gabbia, in grande difficoltà, ha fatto 1-1 per il Verona su autogol maldestro. Leao ha procurato il vantaggio, ma non ha mai avuto la continuità di Kvara. Sull’1-0 Giroud si è divorato il raddoppio che avrebbe raffreddato il match. Pioli lo ha sostituito nella ripresa con Origi che ha dimostrato la sua condizione imperfetta, a differenza di Osimhen che, entrato dopo il tè, ha segnato il gol decisivo. Pioli ha schierato per la prima volta titolare Adli, ma la risposta è stata tiepida: qualche buon tocco, ma sotto ritmo e agonisticamente troppo morbido. Come De Ketelaere in precedenza. Il Milan ha cominciato a fare il Milan quando sono entrati Rebic e Bennacer. Il 2-1 finale lo ha firmato Tonali che l’8 maggio al Bentegodi aveva segnato una doppietta scudetto. Fatal Verona? No, fatale Tonali a Verona. Un gol simbolico: per ora, esiste solo il Milan dello scudetto. Il turbo napoletano del mercato (Kvara, Raspa, Kim, Simeone…), Pioli, a corto di rotazioni, non può ancora innescarlo e paga in stanchezza. Però, attenti: nel finale, Malick Thiaw, difensore tedesco di 21 anni, al debutto, ha salvato due gol. Un segno. I giovani del Milan sono bravi, stanno arrivando e aiuteranno molto Pioli che comunque si è portato al terzo posto solitario, approfittando del pareggio tra Lazio e Udinese che oggi possono essere scavalcate dalla Roma.”
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