L’ex portiere del Milan Giovanni Galli ha parlato del prima delle tre supersfide tra Napoli e Milan ai microfoni di Repubblica.

Su Napoli – Milan
“La sfida di domani sera al Maradona può essere il match point definitivo per lo scudetto del Napoli anche se ormai non ci sono più dubbi. Il trionfo potrebbe essere quasi matematico. In Champions? Cambia tutto. È un altro mondo. Nessuno fa caso all’arbitro, ma diventa fondamentale. Il metro è diverso rispetto a quello della serie A. E poi c’è anche un altro aspetto decisivo. Il Napoli non ha mai avuto finora il peso della qualificazione. È vero che il Milan ha una storia in Champions, ma i numeri del Napoli sono migliori, quindi se dovessi fare un pronostico, gli azzurri sarebbero leggermente favoriti. Bisognerà essere bravi a gestire
questa situazione”.
Sull’infortunio di Osimhen: quanto influirà nelle sfide tra Milan e Napoli?
“Gli imprevisti possono sicuramente cambiare gli equilibri. Vedremo cosa accadrà con Osimhen che sicuramente è un fattore per il Napoli. Magari il Napoli vince domani sera al Maradona e replica il successo di San Siro. Il vantaggio in campionato diventerebbe superiore ai 25 punti e inconsciamente si potrebbe pensare che sia tutto facile pure in Champions. Questo potrebbe diventare un pericolo, ma un allenatore come Spalletti sa perfettamente come tenere tutti i giocatori sulla corda. A me il Napoli sembra una squadra con il vento in poppa. Finora non ha mai pagato i postumi di Champions, come accaduto a Milan Inter. Mi colpisce tanto l’atteggiamento degli azzurri: sono tutti pronti a sacrificarsi per un compagno anche con uno scatto di 50 metri. Questi sono segnali importanti”.
Napoli – Milan è anche… Maignan o Meret?
“Sicuramente due grandi portieri. Lo dico da tre anni, Meret è tecnicamente il numero uno più bravo che abbiamo in Italia. Aveva da fare qualche passo in avanti dal punto di vista della personalità. Maignan ha questa personalità. E’ un fattore determinante. E’ stato fermo a lungo per infortunio ma ora sta dimostrando nuovamente il suo valore. E’ un portiere che sente la partita e la gioca, non la subisce. Fa una grande parata e la vive al massimo. Maignan non ha la tecnica di Meret, Meret non ha la personalità di Maignan. Sono tutti e due forti”.
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