il 11/12/2020 alle 11:26

Davide Calabria, all’inferno e ritorno

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C’è un pezzo della canzone Fenice dei Subsonica che dice: “E senza niente più da perdere, senza rimpianti come brucia il sole, poi dalle ceneri rinascere”. Basterebbero queste poche parole per riassumere l’ultimo anno di Davide Calabria.

Calabria

Per spiegare la rinascita dalle ceneri del nostro Davide, dobbiamo prima riavvolgere il nastro e tornare al 22 dicembre del 2019. Il Milan è reduce dalla pesante sconfitta sul campo dell’Atalanta con un rotondo 5-0 e sui social si scatena il putiferio per alcuni stories che mostrano il terzino rossonero festeggiare il suo compleanno con amici e parenti.

Nella debacle contro il Papu e compagni Davide è solo uno dei colpevoli, ma ai tifosi in quel momento poco importa. L’occasione è ghiotta e non se la lasciano sfuggire: il numero 2 rossonero viene subissato di insulti e critiche, tanto che è costretto anche a un post di spiegazione per tentare di fermare la veemenza dei commenti:

“Mi assumo tutta la responsabilità e chiedo scusa a chi si è sentito offeso indirettamente, ma non era mia intenzione… La vita da calciatore è una cosa, quella privata è un’altra, è mia ed è personale. Voglio sottolineare infine, visto che qualcuno è riuscito a tirare in mezzo l’attaccamento alla maglia, uno più milanista di me, col sangue rossonero come il mio, che ha passato così tanti anni in questa grande famiglia, è difficile trovarlo”.

Da quel post pubblicato sui social è passato quasi un anno e, come si suol dire in questi casi, di acqua ne è passata sotto i ponti. Il Milan si è lasciato quella sconfitta di Bergamo alle spalle, ha raggiunto la qualificazione in Europa League, ha iniziato una nuova stagione ed è meritatamente primo in classifica.

Tra gli artefici del successo del Milan targato Stefano Pioli non ci sono solo Ibra, Chalanoglu o Kjaer, ma anche quel terzino destro che solo alcuni mesi fa era stato praticamente messo alla porta.

Si parlava di un’offerta del Bologna, di una possibile partenza per ricongiungersi con Mihajlovic che lo avrebbe voluto fortemente come rinforzo per la sua retroguardia. Sarebbe stato facile prendere e lasciare Milano e iniziare da zero in una piazza importante, ma con meno pressioni come Bologna. Davide ha però preferito rimboccarsi le maniche e giocarsi le sue carte alla corte di mister Pioli.

Oggi, data 9 dicembre 2020, Davide Calabria è il terzino destro titolare del Milan primo in classifica, eppure di concorrenza su quella fascia non ne manca: Dalot, arrivato in prestito da Manchester, gioca solamente le gare di Europa League, di Conti si sono perse le tracce e Kalulu sembra essere destinato a partire, in prestito, dopo pochi mesi dal suo arrivo in rossonero.

Calabria ha lavorato duro, si è guadagnato la fiducia del mister e della squadra e oggi si gode la rivincita con chi aveva messo in dubbio il suo amore per la maglia del Milan. Si è riguadagnato l’amore e la fiducia dei suoi tifosi a suon di prestazioni, di corse in copertura, di sovrapposizioni e di un lavoro nell’ombra insieme al suo collega di fascia Saelemaekers.

Con la Fiorentina Davide ha tagliato il traguardo delle 100 partite in rossonero, ma se prima la sua permanenza era tutt’altro che scontata oggi le cose sono totalmente cambiate. E nei prossimi mesi non è detto che non si inizi anche a pensare di sedersi intorno ad un tavolo per prolungare il contratto di Cala, per continuare ancora questo rapporto.

Il prossimo obiettivo? Guadagnarsi in pianta stabile la maglia della nazionale italiana e chissà, magari raggiungere qualcosa d’importante con la maglia del Milan già da quest’anno.

È la rivincita di Davide, colui che ha saputo rinascere dalle ceneri di Bergamo per tornare a volare in alto come una fenice.

Damiano Boccalini

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