Alessandro Florenzi si è raccontato: l’analogia tra Pioli e Conte, il ricordo di Vialli e la qualità nel tiro al volo.

I confronti con Kjaer, Maignan e Ibra: “I ragazzi sono bravi a rubare con gli occhi, io l’ho fatto con Totti e De Rossi. Bisogna guardare il loro atteggiamento, se rubi con gli occhi hai un vantaggio”.
Pioli cosa ti ha dato: “Con lui sono cresciuto, mi ha insegnato a tirare fuori il meglio di me in ogni allenamento. Ti sprona con le parole e con gli sguardi. Questa caratteristica ce l’ha in comune con Conte”.
Analogie e differenze tra vittoria europeo e scudetto: “Uno è venuto in un mese, uno in un anno. Gruppi molto simili, né con l’Italia né con il Milan eravamo favoriti, ma così è più bello. Io in entrambe le situazioni ci credevo, lo dicevo nello spogliatoio”.
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Cosa ti ha lasciato Vialli? “Faccio fatica a parlarne, ha lasciato un grande vuoto dentro di me e dentro la Nazionale. Non ci ha mai fatto pesare la sua situazione, sapeva dire la cosa giusta al momento giusto. Nell’ultimo periodo io ero in soggezione quando ce lo avevo difronte, era come avere il Papa difronte”.
Il rapporto con i social: “Non è solo nei social, è il cercare di progettare il post carriera: io ho bene in mente il dopo. Mi mancherà tanto il calcio, ma prima o poi si vuole stare con la famiglia”.
La tua qualità nel tiro al volo da dove viene? “La mia storia calcistica nasce dietro un container, mia mamma aveva un bar in un centro sportivo. Dalle 15 alle 2o io dopo scuola stavo in questo spazio a calciare, poi sicuramente ha inciso la coordinazione negli anni”.
Hobby? “Io ho una grande passione che è il biliardo”
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