Alessandro Florenzi è stato presentato oggi in conferenza stampa a Milanello. Queste le sue principali dichiarazioni raccolte dalla redazione di Radio Rossonera
Il Milan ha fatto la sua ultima partita in Champions League nel 2014. Tu da quel momento l’hai sempre giocata. Sembra quasi un incrocio perfetto
Deve essere l’obiettivo minimo del Milan tornare a giocare con stabilità la Champions League. Lo vogliono i tifosi, lo vuole la squadra e lo vuole la società
Quale sarà l’apporto che porterai per farti perdonare da Pioli dopo il gol che gli hai segnato in un derby?
Cercherò di aiutare la squadra con gli atteggiamenti, in campo e fuori. Questo è il modo che conosco per cercare di guadagnarmi la fiducia del Mister
Hai trovato un club diverso rispetto agli altri?
Ho trovato un club preparato e impostato molto bene. Sono stato negli anni trattato da società molto organizzate e il Milan fa parte di queste
Le tue idee sul sistema di gioco del Milan?
Abbiamo iniziato a parlarne col Mister stamattina. Ci vorrà tempo per ambientarmi anche se poco secondo me. Mi sono sempre messo a disposizione delle squadre ed è la stessa cosa che farò qui. Risponderò sempre presente, destra, sinistra o al posto di Maignan. L’importante è raggiungere i proprio obiettivi e lo stemma davanti è sempre più importante del nome che c’è scritto dietro.
Puoi giocare più avanzato?
Il Mister mi conosce bene. Ho delle caratteristiche che possono sposarsi bene col suo gioco sia dietro che davanti, sarà mio l’obbligo metterlo in difficoltà ogni settimana
C’erano altri club? Perché hai scelto il Milan? Hai il rimpianto di aver lasciato il PSG?
La mia filosofia è che fin quando si vive si impara. Ho sempre rubato con l’occhio è sicuro lo farò anche qui. Il Psg ha fatto un dream team, nel mio ruolo ha preso un giocatore molto forte, certe scelte tecniche non vanno commentate. Il Milan è la squadra che mi ha voluto di più ma si c’erano altri club.
Quanta voglia di rivincita c’è?
Nessuna. Penso che posso fare bene qui al Milan. Darò tutto me stesso per la causa. Ogni squadra in cui sono stato ha fatto le sue scelte e le ho accettate. Ora sono qui con una squadra e una società che ha fiducia in me. Avevo bisogno di fiducia da ambo le parti, società e allenatore.
Perché la Roma non ha puntato su di te?
La Roma ha fatto la sua scelta di mettermi da parte due anni fa, non è stata proprio tecnica secondo me ma l’ho accettata a malincuore e non c’è nient’altro da dire. Ho messo un ennesimo punto sulla Roma. Cercherò di far parlare soprattutto il campo.
Che campionato ti aspetti?
Ci sono le 7 sorelle che tornano a far parlare, 7 grandi allenatori e noi proveremo a dire la nostra con umiltà e determinazione. Sarà un campionato giocato sui dettagli.
Pioli e il Milan ricalcano l’Italia di Mancini?
Quello che accomuna sono i giovani di grande qualità. Il Mister è preparato, presente alla causa. I modi di giocare sono differenti ma non vuol dire che uno sia vincente e l’altro no.
Che Milan trovi? Può lottare per lo scudetto?
Tutte e 7 le squadre possono lottare per obiettivi importanti. Dobbiamo ragionare partita per partita.
Come Alessandro Florenzi può aiutare il Milan nel formare una squadra da Champions League sia in campo che nella testa?
Ci sono grandi uomini e giovani cresciuti tanto e più consapevoli. Sarà una squadra importante e dovremmo esserlo a partire dall’atteggiamento. L’atteggiamento che hai a Milanello deve essere lo stesso che hai fuori. Se tutti saremo su quella via il Milan farà la sua strada. L’energia positiva può generare grandi cose.
Ritrovi Romagnoli. Pensi che ti possa aiutare?
Abbiamo parlato del più e del meno. Per me sono giorni di confusione. Sono proiettato già su lunedì. Dobbiamo essere agguerriti e imporre il nostro gioco.
Sei pronto per giocare?
Pronto per i 90 minuti non credo ma ho fatto un solo allenamento con la squadra e venivo da un periodo in cui mi allenavo diversamente da un ritmo di prima squadra. Sono comunque a disposizione.
Cosa pensi di dare sotto il piano del carisma e di prendere invece dal Milan?
Il carisma te lo danno gli atteggiamenti. Se gli altri vedono in te un atteggiamento giusto ti seguono. Io porterò la mia esperienza ma in alcuni ambienti non c’è bisogno di portare la fascia al braccio per sentirsi capitano.
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photocredits acmilan.com