il 01/03/2023 alle 17:26

Florenzi: “Avrei voluto mollare tutto. Quanta fantasia sul nostro gennaio…”

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Rientrato finalmente in gruppo dopo il lungo infortunio, Alessandro Florenzi torna anche a parlare. Lo fa in un’intervista di Carlo Pellegatti per Star Casinò Sport, nella quale tocca diversi argomenti interessanti.

Sulla Champions League: “Sicuramente i ragazzi hanno fatto una prestazione importante con il Tottenham, una prestazione che serviva a tutto il gruppo. Abbiamo passato dei momenti non facili, anche io che sono fuori da molto tempo ho sentito dentro il fatto di non poterli aiutare. Ho provato a fare il tifo da fuori. La squadra ha fatto una partita sontuosa, tra poco ci sarà il ritorno e dobbiamo dare tutto noi stessi ancora di più per continuare questo sogno”.
Sull’infortunio: è mancato di più Florenzi al Milan o il Milan a Florenzi? “Penso un po’ entrambe. A me i ragazzi sono mancati tanto, così come tutto il mondo Milan, e spero che anche io sia mancato un po’ a loro. Momento più difficile? Un infortunio il mio che difficilmente si vede in questo sport, ma sono cose che accadono. Le prime settimane non sono state per niente facili, ero molto sconfortato se non di più. Non lo nego, ci sono stati alcuni frangenti in cui volevo mollare tutto: mi sono chiuso e mi sono circondato dall’affetto della famiglia, che è la cosa per me più importante nella mia vita. Questo mi ha aiutato a uscire dal loop mentale che avevo. Poi è bastato rivedere il campo e il pallone ed è tornata la voglia di ripartire”.
Obiettivi e stimoli: “Siamo partiti con l’obiettivo di vincere lo Scudetto, quello della seconda stella, in tanti l’abbiamo dichiarato. Ovviamente ci sono anche gli avversari: qualora il Napoli continuasse con questo ritmo, saremmo i primi a fargli i complimenti. Poi ci siamo fissati il secondo obiettivo: la qualificazione alla prossima Champions League. Faremo di tutto per rivivere serate come quella con il Tottenham a San Siro”.
Poi, continua: “Dobbiamo cercare di stare lì alla pari delle altre e fare di tutto per non avere rimpianti a fine stagione”.
Che idea ti sei fatto di quel brutto mese di gennaio? Florenzi risponde: “È stato un mese in cui non siamo riusciti a trovare la giusta motivazione per fare di meglio. Abbiamo sentito cose che hanno fatto ridere tutto lo spogliatoio, perché ne hanno tirato fuori alcune… Hanno avuto anche fantasia su alcuni nostri compagni, fa molto sorridere. Ma anche noi ci siamo passati sopra e siamo andati avanti”.
Sul Napoli: “Aveva fatto molto bene anche l’anno scorso. Ho un ricordo positivo di Spalletti. Ho tanta stima per l’uomo e per l’allenatore, è molto preparato. Il segreto del Napoli sta nell’avere un mister capace di far esprimere i giocatori a pieno”.

Ricordi quando è uscita l’ipotesi di vedere al Milan nell’agosto 2021? “In quel momento nella Roma ero fuori rosa. La squadra che mi ha cercato più di tutti è stata il Milan. Poi avevo un grande trascorso con Ricky Massara. Lui e Paolo (Maldini, ndr) un anno e mezzo prima mi avevano già cercato, quando poi sono andato a Valencia. Ma mi hanno chiamato quando io ero in aeroporto. Allora mi sono scusato e ho onorato l’impegno che avevo preso da uomo. Se poi dovrà essere, sarà, ho pensato”.

Sull’esperienza a Parigi e Valencia: “Mi hanno cambiato completamente. È come se, passami il termine, io fossi rimasto sotto una campana di vetro. Ero a casa mia con mia mamma e i miei amici nella società con cui sono cresciuto. Sono andato in posti con un’altra lingua, un altro spogliatoio e anche il covid di mezzo… Però Valencia a me ha dato tutto. Ho un ricordo incredibile nonostante i 5 mesi di lockdown. Io e la mia famiglia siamo stati da dio. Quando abbiamo due o tre giorni liberi andiamo lì. E la stessa cosa è successa a Parigi. Ero in mezzo ai grandi campioni ma sono entrato in punta di piedi, come so fare io”.

Ricordando i tuoi gol con il Milan, quali sono le tue emozioni? “Il primo sicuramente mi ha dato una bella emozione personale. Volevo lasciare il segno. Tra l’altro, quella punizione di Empoli, se la riprovo non so cosa succede (ride, ndr). Con mister e ragazzi scherzavamo dicendo che non era bella. A me che frega se non è bella? L’importante è che sia finita dentro. Quello di Verona ha un po’ tolto le castagne dal fuoco. Venivo da un infortunio e per quella gara abbiamo fatto di tutto e anche rischiato. Sapevo che era una partita troppo importante.
Reggio Emilia, invece, non è un campo fortunato… Il crociato e l’ultimo infortunio li ho fatti entrambi lì. Però ci ho vinto un campionato e giocato la prima da capitano in Nazionale. Con quel campo siamo 2-2 e palla al centro”.
Quanto ci tenevi a rimanere dopo il prestito? “Ovviamente quel video (in cui dice «riscattami Paolo», ndr) era goliardico. Avevamo vinto lo Scudetto… Ci tenevo perché avevo visto quanto avevamo costruito in un anno. Quando è uscita la notizia del riscatto l’ho saputo dopo, perché ho scoperto che avevano già fatto tutto con la Roma. C’era la volontà comune di andare avanti insieme”.
Su Pioli, Florenzi dice: “Con lui sono cresciuto, mi ha insegnato a tirare fuori il meglio di me in ogni allenamento. Ti sprona con le parole e con gli sguardi”.
Il giocatore che ti affascina di più in Europa? “Marco Verratti, quando sta bene gira tutto diversamente. Il tiro al volo? Mi ritengo bravo a calciare al volo, ma c’è uno più bravo di me: Fabio Quagliarella, giocatore fantastico sotto tanti punti di vista e per questo aspetto è il migliore di tutti”.

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