Mathieu Flamini, ex centrocampista del Milan e vincitore dell’ultimo scudetto rossonero nella stagione 2010/11, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera parlando della sua vita dopo la carriera da calciatore. Flamini non ha investito nel mondo del calcio bensì nell’imprenditoria green. Ha fondato la GFBiochemicals, azienda che ha come scopo ridurre l’impatto sul riscaldamento globale:

“Sono nato sul mare e già da bambino mi rendevo conto di quanto i problemi dell’ambiente, frutto delle attività dell’essere umano, potessero essere nocive per il pianeta. Già all’epoca c’era tanta plastica sulle spiagge. Nel 2008, quando giocavo al Milan, ho conosciuto degli scienziati e degli ingegneri italiani e, dopo aver stipulato un accordo col Politecnico di Milano, abbiamo iniziato a produrre il biolevulinico, una molecola ottenuta da fonti biologiche rinnovabili e avvalendoci di processi biotecnologici sostenibili. Il nostro obiettivo è ridurre l’inquinamento chimico. Col nostro lavoro alla GFBiochemicals ci occupiamo di sostituire le molecole inquinanti presenti in molti prodotti della vita quotidiana (dagli shampoo ai cosmetici ) che di solito vengono prodotti utilizzando petrolio o silicone, che poi finiscono nei mari e nelle reti fognarie. Abbiamo ridotto le emissioni di anidride carbonica dell’80% e abbiamo stretto diversi accordi per realizzare solventi “verdi” che commercializziamo nei settori dei prodotti per la casa e la cura del corpo, dell’agrochimica e della cosmetica”.
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Infine non poteva mancare un pensiero sul suo Milan fresco vincitore dello scudetto: “Sono molto orgoglioso di questo scudetto. Il mix di giovani e giocatori d’esperienza come Ibrahimovic e Giroud è stata la chiave vincente. Undici anni senza titolo per un club come il Milan sono troppi”
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