FIORENTINA-MILAN, 1-1: PIOLI: “CI SONO NOSTRE COLPE, MA IL RIGORE NON C’ERA”. MALDINI: “INFASTIDITO PER LA DECISIONE DELL’ARBITRO”

Ammette le responsabilità della squadra ma si mostra parecchio deluso dall’arbitraggio, a fine gara, Stefano Pioli. “Abbiamo dominato la partita per 70 minuti ma non abbiamo vinto: c’è grande rammarico e ci sono nostre responsabilità perché dovevamo chiudere la partita, ma devo anche dire che sul rigore non ci sono dubbi: non c’era e non capisco come si possa non utilizzare la tecnologia – ha subito dichiarato il tecnico rossonero -. Dalla panchina si è visto chiaramente che Romagnoli ha toccato palla, davo per scontato che l’arbitro andasse a riguardarlo ma da qualche partita ci succedono cose strane. Certo, ci sono anche delle nostre responsabilità, siamo stati superficiali nella gestione, avremmo dovuto far girare meglio il pallone e non perdere le posizioni. Non è possibile subire cinque ripartenze in superiorità numerica, bisognava rispettare gli equilibri e non perdere palle banali. Eravamo troppo sicuri di noi ed abbiamo commesso degli errori“.
Sul suo ritorno a Firenze, invece, Pioli non può che spendere parole dolci. “Firenze mi ha sempre regalato grandissime emozioni, sia nel mio trascorso da calciatore che da allenatore. Quando torno qui sono preparato a vivere queste sensazioni, abbiamo passato una situazione particolare (la scomparsa di Davide Astori, ndr), sono molto legato a questo ambiente. Mi ha fatto molto piacere ricevere questa accoglienza”.
Quanto alle parole di Gazidis, che potrebbero suonare come riconferma per la prossima stagione, il tecnico rossonero non vuol fare voli pindarici. “Cerco sempre di restare sereno, ci metto passione e serietà nel lavoro che faccio ogni giorno, non penso al futuro e neanche i ragazzi devono farlo. Non deve essere questa la nostra priorità perchè c’è ancora tanto da fare in questo campionato. Oggi purtroppo non abbiamo vinto e dobbiamo subito pensare a rifarci”.
Si affida al suo proverbiale stile ma si dice “confuso e infastidito”, invece, il Direttore dell’Area Tecnica Paolo Maldini. “Le regole ci sono e non possono essere interpretabili – ha dichiarato Maldini -. L’addetto al Var ha detto che perché un rigore ci sia, deve esserci un fallo intenso ma questi sono campi che non conosco. Ho meno certezze di due anni fa sull’uso del Var. La tecnologia ha risolto un sacco di problemi, come per i fuorigioco o i falli di mano. Ma sul rigore il buonsenso avrebbe dovuto imporre di chiamare l’arbitro al Var per valutare. Sono confuso“.
Sulle responsabilità dei suoi, invece, il Dirigente rossonero ammette: “Siamo una squadra giovane, che negli ultimi due anni non ha mai vinto con le prime 4 in classifica. Siamo giovani ed abbiamo difetti, ma la base che stiamo creando nell’ultimo mese e mezzo è importante e coraggiosa. Siamo contentissimi, sappiamo di dover pagare qualcosa perchè non siamo ancora pronti per competere con le squadre migliori“.
Maldini chiarisce poi il futuro di due giocatori chiave di questi mesi, Rebic ed Ibrahimovic “Rebic è qui in prestito biennale, il prossimo anno sarà con noi, poi vedremo. Il suo acquisto è separato da quello di Andrè Silva. Per Ibra c’è una clausola di rinnovo automatico in caso di Champions, diversamente ci sederemo al tavolo e valuteremo. Con lui c’è da sempre un dialogo particolare, sempre aperto, diversamente non sarebbe arrivato. Se si fa un discorso daccapo a fine stagione, si butta via ciò che abbiamo fatto finora e vale anche per Ibra: non credo che ci siano in giro molti attaccanti più forti di lui così come non abbiamo la disponibilità economica del Psg per prendere calciatori più giovani e costosissimi. Siamo una squadra in costruzione, lo scorso anno abbiamo fatto il miglior risultato degli ultimi sei anni, quest’anno proveremo a migliorarci anche se abbiamo cominciato molto male”.
Inevitabile chiosa finale sulle parole di Gazidis ed una presunta rottura in società. “Per noi esiste un solo Milan. I problemi ci possono anche essere ma si deve guardare avanti con un solo interesse che è quello di riportare il Milan a certi livelli; certe cose possono accadere in una grande società ed in una grande famiglia. Divergenze sul futuro allenatore? Non ho mai contattato Rangnick, che secondo me non è un profilo adatto per la nostra squadra. Rispondo per quello che so e per quello che faccio, cioè il Direttore Tecnico del Milan“.
Enrico Aiello
Photo Credits: AcMilan.com