il 16/08/2023 alle 13:11

F. Galli: “Tomori, Kjaer, Thiaw… ecco cosa manca! Bartesaghi…”

1 cuore rossonero

Dalle lacune difensive mostrate nel precampionato a un calciomercato da 8, passando per le gemme del settore giovanile: l’intervista di Gazzetta all’ex Milan Filippo Galli

In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, l’ex difensore del Milan ed ex responsabile del settore giovanile rossonero Filippo Galli ha tirato le somme del precampionato della squadra di Stefano Pioli. Dal calciomercato ai segnali buoni passando per le evidenti lacune difensive: Filippo Galli ha analizzato uno ad uno i centrali del Milan, provando ad indicare su che tipo di profilo dovrebbe muoversi adesso la società per chiudere il reparto. Una chiusa sulla Primavera di Ignazio Abate: Camarda, Chaka-Traoré e la possibile chance per Davide Bartesaghi.

filippo galli milan

Filippo Galli sul precampionato del Milan: segnali buoni, consigli e lacune

“Precampionato buono. Mi pare un Milan che si è mosso bene sul mercato, quanto meno in base agli obiettivi dichiarati, che sono stati centrati. Rosa completa, sotto l’aspetto dei profili chiave sì. Dopo di che, manca ancora qualcosa. Una vera e propria prima punta, a meno che non si decida di lavorare su Colombo, anche se Lorenzo è un centravanti diverso da Giroud, con caratteristiche meno da uomo d’area. Servirebbe un vero alter ego del francese”.

“L’altra questione è dietro, dove c’è stata qualche sbavatura e amnesia di troppo che se non sistemi alla lunga poi paghi. È vero che è calcio d’agosto, ma fra pochi giorni si parte. Occorre arrivare preparati e affrontare qualsiasi impegno con la necessaria concentrazione, come se fosse una partita di campionato. Sono amnesie che dobbiamo toglierci: uscite sbagliate, disattenzioni in marcatura. Abbiamo concesso dei gol che in campionato non possiamo permetterci di prendere. Il centrocampo è molto ben assortito, così come le fasce, ma in difesa occorre alzare l’asticella dell’attenzione. È una questione di cali di tensione. La premessa è che nel calcio moderno anche i centrali sono coinvolti nella fase di possesso in un lavoro impegnativo dal punto di vista cognitivo e quindi subiscono pressioni superiori rispetto ai miei tempi. Quindi ci sta che possano avere momenti in cui non riescono a tenere l’attenzione elevata lungo i 90 minuti. L’auspicio è che queste lacune diminuiscano con l’aumentare dell’importanza delle partite”.

“E’ la lacuna più grande in questo momento, direi di sì. Davanti, se ci pensiamo, Pioli ha tante soluzioni con giocatori tecnici e offensivi come Pulisic, Chukwueze, Okafor. Tutta gente che può giocare in più ruoli e posizioni. Il 4-3-3 mi piace? Sì, ma ricordiamoci sempre che a contare davvero è l’interpretazione. Il 4-3-3 mi piace, però io ho una predilezione per il 4-3-1-2: più hai giocatori di qualità dentro al gioco, dentro al campo, e meglio è Per la lotta scudetto è senz’altro dentro, assieme ad altre squadre, col Napoli che parte favorito. Al mercato darei un bell’8”.

Difesa: cosa è successo? Tomori, Kjaer, Thiaw, Gabbia e… un colpo da fare

“È paradossale, ma fino a un certo punto. Nell’anno dello scudetto tutto ha funzionato al massimo del potenziale, no? Ecco, questa squadra dal punto di vista difensivo, nelle individualità, ha bisogno che tutti si esprimano sempre al massimo della potenzialità, perché come cala un attimo l’attenzione, si subisce. Ecco perché occorre un turnover di un certo livello: a questi ragazzi viene chiesto un dispendio importante dal punto di vista cognitivo. Eccesso di sicurezza dopo lo scudetto? Credo di sì, può essere un fattore anche questo. Era una squadra giovane, e in ogni processo di crescita ci sono momenti di stasi o di regressione. Nel Milan sono avvenuti e sul campo ci sono costati un quarto posto arrivato soltanto perché la Juve è stata penalizzata. Non possiamo più permetterci cali di tensione simili”.

“Errori in uscita, errori dal punto di vista tecnico: Tomori però sono sicuro che possa essere quello dello scudetto. È quello il vero Fikayo e sono convinto che possa tornare su quei livelli. Sono fiducioso. Kjaer può tornare il capobranco difensivo che era? Diciamo che non potremo chiedergli continuità totale. Dovrà essere quel giocatore che sa farsi trovare pronto al momento del bisogno. Thiaw mi era piaciuto tantissimo soprattutto nelle prime partite. Attento, chirurgico negli interventi. Mi auguro di rivedere quel giocatore lì. La parola corretta è applicato. La cessione di Gabbia è condivisibile? Sì, il Villarreal è una bella piazza per crescere. Io ho potuto farlo soltanto a 38 anni, ma consiglio sempre un’esperienza all’estero. Nel suo caso poi sarà un campionato molto importante”.

“Adesso dal calciomercato serve un giocatore completo, che sappia difendere ma anche impostare e costruire, e sappia tenere l’uno contro uno con lo spazio alle spalle. Anche perché mi immagino un Milan che voglia essere dominante e quindi possa ritrovarsi a difendere a parità numerica. Serve un profilo con competenze di gioco e abbia capacità di lettura. Diciamo, in prospettiva, un altro Thiaw”.

Filippo Galli sul settore giovanile del Milan: Abate, Camarda, Chaka Traoré, Bartesaghi

“Era giusto dargli continuità di lavoro, occorre che Ignazio aumenti ulteriormente l’esperienza. Per quanto riguarda i giocatori, la cosa più importante è, paradossalmente, metterli in condizione di difficoltà perché per poter fare il salto in prima squadra occorre saper affrontare le situazioni disagevoli. Ecco, mi pare che Ignazio abbia queste capacità e competenze, sono contento”.

“Camarda? Quando si decide di permettere al ragazzo un passaggio in avanti, poi va sostenuto. Altrimenti si rischia di creare disillusione. La parola chiave è sostegno, la scelta deve essere portata fino in fondo. Alle prime difficoltà non si deve demordere, perché è un processo di crescita che a volte si interrompe. Occorre supporto sportivo e psicologico, e su questo sono tranquillo perché il Milan ha un’area psicopedagogica importante e ben organizzata. Sanno come comportarsi. L’obiettivo in generale per me è sempre stato quello di formare giocatori in grado di affrontare San Siro. E poi di farlo da protagonista”.

“Chaka Traoré? L’ho conosciuto personalmente perché è stato a Parma un paio di mesi quando ero anch’io là (responsabile dell’area metodologica, ndr). Giocatore con un estro incredibile, un talento straordinario. Se questo talento riuscirà a essere messo al servizio dell’efficacia sul campo, e a trovare continuità, Chaka è destinato a diventare un giocatore molto importante. Bartesaghi? Se partirà Ballo-Touré e non dovesse arrivare nulla dal mercato, è un giocatore su cui si può sicuramente lavorare”.

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