Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore del Milan Fatih Terim ha parlato della sfida col Tottenham di stasera, di Leao, di De Ketelaere e di… Giroud.

Fatih Terim su Rafael Leao: cosa gli manca?
“Quasi nulla, lo già. Se qualcuno ha dubbi, può riguardare le partite decisive dell’anno scorso. Al netto della grande tecnica, fa sempre la scelta giusta. Mi intriga la sua velocità. Abbina lo scatto da velocista alla qualità palla al piede. Nel calcio di oggi, dove 100 milioni vengono spesi così facilmente, Leao li vale tutti. Se avessi una squadra con disponibilità illimitate, sarebbe il primo giocatore che comprerei. Avrà una carriera di successo. Gli manca solo una cosa: migliorare il gioco spalle alla porta. Fatto quello, allora diventa un top”.
Su De Ketelaere: cosa farebbe per svegliarlo?
“Innanzitutto c’è da dire che il suo arrivo è stato pianificato a lungo. È normale avere grandi aspettative su di lui. Inoltre ha classe, un gran sinistro, e io – come dicevo – ho sempre avuto grande simpatia per i mancini. In più è anche duttile, e a noi allenatori piace sempre avere chi può giocare in più ruoli. Non è veloce come Leao, ma loro due, insieme, possono combinarsi molto bene. Deve soltanto avere un po’ di pazienza in più. E fatto sentire un giocatore speciale”.
Fatih Terim sceglierebbe Kane o Giroud?
“Non sceglierei! Scherzi a parte, dico che sarebbero stati un ottimo duo”.
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Sui momenti di crisi del Milan
“Ho sempre costruito squadre basate sulla fiducia. Stare nello stesso club equivale a vivere insieme. Quando arriva un nuovo giocatore nello spogliatoio, non arriva soltanto per essere inserito nella distinta, ma per far parte della vita. Ho sempre fatto leva sul non mollare mai. Durante l’Europeo 2008 mi piaceva molto questo detto: ‘Non credere che la partita sia finita prima che i turchi salgano sull’autobus”. Ecco, questa è la nostra mentalità”.
Fatih Terim sul Tottenham: quali sono i pericoli maggiori?
“Pur rispettando Lloris, Son, Kulusevski, Moura e Perisic, Harry va trattato in modo diverso. La sua è una storia di sacrifici. Il Milan deve stare attento, è il pericolo numero uno”.
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