Intervenuto in ESCLUSIVA ai microfoni di Radio Rossonera durante l’episodio di oggi del Talk, l’ex allenatore del Milan Alberto Zaccheroni ha parlato del momento del Milan e di Stefano Pioli dopo la quarta sconfitta consecutiva tra campionato e Supercoppa Italiana.
Mister Zaccheroni, situazione particolarmente difficile quella del Milan, quale spiegazione si è dato anche alla luce del derby?
“Che cambia il proprio assetto l’ha fatto anche quando le cose andavano bene, solo che il risultato era diverso, la prestazione era positiva. Ora la prestazione è sempre più negativa. Sicuramente c’è un perché, ma questo tipo di atteggiamento non è condivisibile e lo si vede dai risultati. Siamo abituati a vedere un Milan poco disciplinato, esuberante, che ti sorprende, che ti aggredisce. Ora la squadra subisce, non mantiene le distanze, i giocatori non riescono a fare le cose insieme, soprattutto i reparti di difesa e centrocampo che non riescono a stare vicini e collaborare. Se mi chiedete cos’è successo… non lo so, siamo passati da qualcosa di fantastico a un qualcosa di improduttivo. E ieri è andata bene che il portiere ha fatto la miglior prestazione stagionale… Anche ieri niente intensità, niente distanza, sono timorosi quando la palla arriva in difesa. E davanti non fa male ad una mosca. Prima il Milan sì, prendeva tanti gol, ultimamente poco incisiva anche davanti. Ieri due attaccanti centrali in verticale, non in orizzontale: quello che Pioli aveva in testa non ha dato buoni frutti. A me dispiace molto, però per quanto ho elogiato il Milan negli ultimi tempi… in questo momento non si salva nessuno: Giroud in difficoltà, Kjaer pure. Non c’è la squadra”.
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Cosa servirebbe alla squadra per riprendersi?
“La combinazione che arriva dalla serenità. E’ un problema tattico, sì, ma Pioli è troppo bravo per non capire quello che sta succedendo. In questo momento evidentemente i reparti tra di loro, la squadra e l’allenatore non sono connessi. Prima i giocatori riuscivano a fare tutto e di più di quello che gli veniva chiesto dall’allenatore. Ora non riesce più nulla”.
Come si spiega la seconda esclusione consecutiva di Leao?
“La spiegazione che mi posso dare è che durante la settimana non lo veda bene, non lo veda determinato. E’ chiaro che con due punte in verticale Leao era più adatto di Origi, che è una sorta di doppione di Giroud: non possono coprire tanto campo, non sono indicati… Io ho fatto l’allenatore per 40 anni, se l’allenatore non lo fa giocare un perché ci deve essere: Pioli è troppo bravo e ha dimostrato di capire bene i suoi giocatori. E’ una questione di atteggiamento, non di qualità”.
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Vede un gruppo acceso oppure i ragazzi sono spenti?
“I giocatori non sono sereni, non riescono ad aiutarsi gli uni con gli altri: questo Milan è l’opposto del Milan che abbiamo ammirato negli ultimi due anni. Sono gli stessi, hanno perso i riferimenti. Cos’è successo non lo so: evidentemente questo Milan è destinato a non avere una via di mezzo”.
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