ESCLUSIVA, Trevisani: “Si riparta da tre priorità. Piano con Pioli, dagli errori si impara”

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Reduci dalla delusione di ieri sera, parliamo con Riccardo Trevisani della semifinale di ritorno tra Inter e Milan in esclusiva al nostro Talk (dal lunedì al giovedì alle 16 sul canale Youtube di Radio Rossonera). La voce di Mediaset, che ieri ha commentato la gara in diretta, oggi esprime la sua opinione.

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Al netto di qualche spunto in più, anche ieri non c’è stata grandissima gara: “Non è stata come l’andata, secondo me. Lì era stato un massacro e poteva finire 4-0. Però in questa partita si son viste ancora di più le difficoltà della squadra: parliamo di due rose di cui una è nettamente più forte dell’altra. E lo dicevo anche quando il Milan ha vinto il campionato. Io mi son preso molti insulti per dirlo ma forse qualcuno dopo un anno ha capito cosa intendevo. Il Milan ha vinto con merito, ma la rosa migliore è quella dell’Inter, l’anno scorso come quest’anno. La cosa sorprendente è che abbia perso 11 partite in campionato e che non abbia vinto lo Scudetto l’anno scorso. I rossoneri hanno fatto grandissime cose tre, due anni fa e anche questo: hanno fatto dei capolavori. Un secondo posto, uno Scudetto e una semifinale di Champions è un capolavoro con quella squadra. Non me ne vogliano i tifosi, ma ha dei bug in tutti i reparti”.

Senza Leao il Milan fa fatica… “È un argomento che ormai mi rifiuto di trattare – ammette Trevisani. Sono tre anni che lo dico, però nonostante fosse a mezzo servizio ieri è stata una partita equilibrata. L’andata non è stata una partita, questo è il problema. Sicuramente ci sono state difficoltà oggettive di livello delle due squadre, però con un Leao in più, anche all’andata sarebbe stata più equilibrata. Poi io penso che sarebbe passata l’Inter comunque. Ma 3-0 dopo il 4-0 tra Riyadh e il campionato fa 7-0 in 4 partite ed è un segnale chiarissimo di come vadano le cose. E il Milan è indietro”.

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E dal 5 di giugno in poi che si fa? “Capisco la foga e la voglia di giustizialismo dei tifosi. Si parte sempre con il #Pioliout ecc. Però dobbiamo guardare il quadro generale e complessivo. Il Milan può fare tanto meglio di così? È una squadra messa in mano a qualcun altro può fare meglio? Se la risposta è sì, che venga qualcuno al posto di Pioli. Io penso che quella dei rossoneri non fosse la seconda rosa nel 2020/21, non fosse la prima l’anno scorso e che non sia tra le prime 4 d’Europa. Tutti questi risultati li ha raggiunti Stefano Pioli, quindi prima di tirargli la croce o il bastone addosso, qualche domanda me la farei. Non dimentichiamo dov’era il Milan quando l’ha preso e che cos’era prima di lui, Maldini e Massara. Una squadra che non si avvicinava ad andare in Champions e aveva moltissime difficoltà. Oggi è diverso. Abbiamo negli occhi la bruttura di queste partite, ma il quadro complessivo è meno brutto di quanto sembri. Ci sono giocatori che dovranno per forza migliorare: penso a De Ketelaere che non può far peggio, o a Thiaw che ha fatto esperienza. Il Milan ha anche rinnovato Leao.

Certo è che se in futuro, quando ci sono Origi e Dybala a parametro zero prendi ancora il primo, allora questo non sarà tanto roseo. Se Pioli penserà di far fare turnover a un 23enne, allora sì che subentrerà un altro allenatore. Dagli errori si può imparare, non butterei tutto per aria”. 

Da dove inizierebbe, Trevisani, ad aiutare il Milan in estate? “Secondo me deve comprare un centravanti che possa crescere alle spalle di Giroud, qualcuno di credibile quando il francese smetterà. Un 23enne di prospettiva, per esempio, che possa evitare di costringerlo a fare tutte le partite della stagione per poi ritrovarsi cotto nel momento più importante. E poi una cosa che dico da sempre è sull’esterno destro d’attacco, assolutamente. Ieri Messias, ancora una volta, si è dimostrato quel che è: un buon giocatore che in una semifinale di Champions League c’entra come l’acqua nel vino. E non ho capito perché non sia stato fatto un cambio ben prima. Però il materiale che Pioli ha è quello, la squadra non sarebbe diventata il Barcellona. Credo, quindi, che le tre priorità siano un centrocampista, un esterno alto e un attaccante. Secondo me il Milan dietro, in qualche modo, si arrabatta molto bene”.

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