Il Milan è in semifinale di Champions League dopo 16 anni! Ne abbiamo parlato in esclusiva con Riccardo Trevisani al Talk di quest’oggi. La voce di Mediaset (che stasera racconterà Bayern Monaco – Manchester City), ha esaltato Rafael Leao, ma non solo. Di seguito, tutte le sue parole.

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Rafa Leao, come dimostrato nel post partita sotto la Curva Sud, sa anche cantare… “Trasforma anche l’acqua in vino, non ci sono limiti a quel che può fare questo ragazzo. Mi piace vedere che questa serie di prestazioni che stanno arrivando portano sempre più gente sul carro, ma è un carro dove non vogliamo nessuno. Oggi è troppo facile salire dopo che ha dribblato per intero la squadra che ha vinto il campionato a gennaio per far fare il gol qualificazione a Giroud. Ce lo dovevate dire prima: quando ciondolava, faceva le panchine, spaccava le bandierine… Oggi? Oggi non vogliamo nessuno, sul mio c’è pochissimo spazio”.
Cos’hai visto di speciale in lui ieri? Ti ha dato l’impressione di essere il 22esimo? “Per me lui è proprio un calciatore speciale. Ride, vive in distonia con l’ambiente in cui si trova. Nel senso che non è quello che non dorme la notte precedente alla partita perché c’è la partita, è uno che vive la sua vita con una leggerezza straordinaria. E lo fa anche in campo, e magari a volte ha fatto anche arrabbiare per questo. Ma è il suo modo di stare al mondo, ed è anche bello, se posso.
In questo calcio molto social, molto cattivo, molto incazzato e molto maleducato, secondo me un po’ di spensieratezza come quella di Leao fa solo bene. Ma lui non è speciale solo per la partita di ieri, in cui dimostra la teoria fantastica secondo cui in Champions non decideva perché c’era un livello più alto rispetto alla Serie A… È una storia meravigliosa, a proposito, perché penso abbia fatto più la differenza contro l’Inter o la Roma che contro il Bruges in Champions League.
La verità è che quando si accende si accende. E lì non c’è margine. Tu puoi fare tutte le gabbie che vuoi, ma nessuno mulinerà le gambe con le sue leggerezza, velocità e tecnica. Oggi è il giorno della riscoperta del mondo di Rafael Leao, ma bastava guardare due numeri o vedere che il Milan ha fatto 6 punti in 8 partite senza di lui”.
Su questo discorso legato al turnover, continua: “È un argomento da aprire, perché con le teorie di Empoli e Bologna il Milan va in campo con la Primavera a maggio”.
Trevisani va ancora su Leao: “Probabilmente ha capito che per il futuro ci sono diverse soluzioni, magari in quella fase tra il cambio modulo e la quaestione contratto si era un po’ assopito. Quel che voglio dire è che Lautaro non segna da due mesi, Vlahovic forse quest’anno non ha mai segnato, Lukaku si è spento, Immobile zoppica… Ci sono una serie di giocatori con enormi difficoltà: perché questo meraviglioso talento di 23 anni non ha potuto avere due mesi di appannamento? Non ho nominato Abraham e Belotti ma posso arrivare anche alla Roma e a tutte le squadre. Leao è un mostro. È insieme a Kvaratskhelia e Dybala per me il giocatore più forte del campionato italiano e semplicemente ha avuto un appannamento. Ma quali sono i giocatori che per 38 giornate fanno la differenza? Se me li presentate, io mi metto anche a studiarli. Io non ne ricordo uno di giocatore offensivo di talento che per 38 giornate non abbia mai fatto gare da 5.
E vi dico di più: se inanella un mese brutto, è meglio! Perché vuol dire che le sue 7, 8 partite le ha fatte tutte quel mese e per gli altri farà la differenza.
Le discussioni su Leao – continua Trevisani – per me non esistono. Ci sono teorie banalissime che danno la percezione che non si è capito niente di questo giocatore. Di lui parleremo i prossimi 10 anni e lo racconteremo per gli anni futuri. Non voglio dire Mbappé o fare paragoni irriverenti, ci mancherebbe altro. Però, in quella fascia protetta degli esterni sinistri alti, c’è Mbappé che fa a gara da solo e non è raggiungibile, poi Vinicius e poi Leao e Kvaratskhelia. Non è che ci sia tanto altro al mondo meglio di questi qua”.
Infine, Trevisani chiude sugli altri protagonisti: chi ti ha stupito di più? “No, no, alt. Di Maignan non parlo perché non è legale e non voglio essere arrestato. Parliamo di Kjaer, per esempio, che in una fase della stagione sembrava vicino a essere un ex. Ho sentito dire cose raccapriccianti su Calabria, per il quale sono personalmente molto contento perché trovo che sia oltre che un giocatore forte e molto sottovalutato anche uno che ha sofferto. In vari momenti negativi. Se devo dire due nomi dico i loro. Ma poi c’è quello che non segna mai quando è importante: Olivier Giroud. Non ruberà l’occhio, non farà dichiarazioni bomba o altro, ma tranquilli che quando c’è un big match per il Milan, se c’è un risultato positivo c’è la firma di Olivier Giroud”.
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