Adesso che anche l’Inter si è qualificata contro il Porto crescono le possibilità di vedere un altro euroderby ai quarti di finale di Champions League… Ne abbiamo parlato a Lunch Press con Gianmarco Tognazzi.
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Per cominciare, stai seguendo il Milan nonostante sia in Svizzera per lavoro? “Ovviamente. Prima c’è il Milan, poi tutto il resto. Tranne i figli e la famiglia, tutto viene dopo”.
Poi, introduce l’argomento della discussione: “Perché c’è tutta questa paura di pescare l’Inter? Perché siamo diventati tutti dei pavidi? Ci arriviamo già da perdenti se pensiamo di dovergli dare la vendetta per il 2003. Ragionando così ci arrivi da perdente”.
Tognazzi continua parlando di campo: “Le giustificazioni sono finite. Basta con il 3-5-2, perché non si torna con lo schema con il quale i ragazzi e Pioli hanno distrutto tutti i record? Sei uscito da quella brutta situazione di gennaio cambiando modulo, e va bene. Ma adesso mi chiedo: una volta che è evidente che non riesci a segnare come prima, perché il Milan non torna a giocare come il Milan? O il problema è psicologico, e ho paura che sia così, o è fisico. C’è un’incapacità di mantenere alta la concentrazione, e la testa sta alla prossima partita o a quello che fanno gli altri. E ne stiamo pagando le conseguenze. Il calo mentale è insito a noi”.
Sul gol subito contro la Salernitana: “È una roba vergognosa per disattenzione. Se vedete, gli altri che devono dare una mano ai tre difensori dopo la rimessa laterale, corricchiano. Non bisogna corricchiare, ma mettere il turbo in quella situazione. Se succede in Champions dopo una palla persa tornano a 200 km/h. Poi mi dicono che prima era colpa di Tatarusanu…”.
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Tognazzi ne fa un discorso di leadership: “Quando tu non hai, come l’anno scorso, 4 leader, i ragazzi perdono la cognizione di cosa non si deve fare: quella cosa che si chiama maturità. Maignan è sparito dai radar per 5 mesi, poi al centro della difesa non hai lo stesso tipo di atteggiamento in Kjaer, per l’infortunio e anche per la sua età non è riuscito a giocare molto. Anche Florenzi ha un suo peso specifico. E infine Ibra. Per ripetersi dovevi metterci sempre il 200%, non solo il 100% come l’anno scorso”.
Su Origi: “Mi dispiace dirlo, però non lo vedo. Non mi sembra come me l’aspettavo io, come tanti altri. Anche per Rebic vale la stessa cosa. Con Giroud, Ibra e loro due è dura. Anche Bennacer, non ci si può aspettare che dopo un mese di stop rientri e faccia subito la differenza come prima. Quando si sta fuori tanto, la ripresa è lenta”.
Tognazzi parla della differenza di rendimento tra Champions League e Serie A: “Si vuole fare l’upgrade in Europa. Però poi attenzione, perché rischi di non gestire il campionato e di vedere, il prossimo anno, l’Europa dalla serie minore…”.
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