Nuovo appuntamento con Filo Rossonero. Oggi, a Carlo Pellegatti sono state chieste le ultime prima della gara con la Dinamo Zagabria, le sue sensazioni e un pensiero su Charles De Ketelaere.

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Il punto della situazione prima della trasferta di Zagabria: “Stamattina come previsto Diaz non si è allenato con il gruppo, ma partirà per Zagabria. Mentre Dest, essendo il fattore di rischio basso ma leggermente più alto rispetto a Brahim, non andrà in Croazia. Lo spagnolo non dovrebbe giocare dall’inizio. Formazione? Tatarusanu, Kalulu, Kjaer, Gabbia e Theo Hernandez sicuri. Per gli altri l’assetto tattico non lo posso sapere, ma dovrebbero esserci Bennacer e Tonali, con centrale Krunic e sulle fasce Rebic e Leao. Davanti giocherà Giroud”.
Quindi De Ketelaere in panchina? “È una formazione nella quale, mettendo Rebic, richiede un centrocampista più di equilibrio rispetto a lui e Diaz. Per questo motivo credo la scelta legata a Krunic. Cosa gli servirebbe? Serve che De Ketelaere ritrovi il sorriso, che giochi con la gioia. Adesso per lui è come timbrare il cartellino faticosamente: è stato sfortunato ad avere quella palla lì contro il Monza a fine partita. Fosse finita senza la palla che Messias bravamente gli ha messo, per lui non ci sarebbe l’aggravante di quel movimento goffo. Avesse tirato di piatto alto da 0 metri… Il movimento che fa non è da lui, è figlio di un pallone un po’ più indietro e ha dovuto attorcigliarsi: capita. A San Siro se sbagli uno stop incominciano a guardarti male, quindi questo non ha contribuito. Deve tornare un giocatore allegro e sereno. Secondo me giocherà ancora qualche partita, dipende dal professor Pioli. Una volta finite queste sei gare con il Milan, nelle quali spero possa tornare allegro, gli farà bene il mondiale lontano da Milano. Anche metterlo più esterno per togliergli più pressione non mi dispiacerebbe. Le critiche sono legittime, ma a me interessa che Pioli metta in campo 11 giocatori validi che mi aiutino a vincere. Paturnie, problemi e tristezze vanno sempre dietro al Milan e ai suoi obiettivi: il Milan non può aspettare nessuno”.
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Cosa serve per la partita di domani? “Giocare da Milan, con lo spirito, la qualità di gioco e la determinazione. Tutte cose che abbiamo quasi sempre visto in campionato e meno all’estero. Non basta il Milan di Salisburgo, ma quello visto l’anno scorso a Madrid. Serve una squadra più convinta e sicura rispetto a partite nelle quali non ha brillato molto: serve un Milan europeo. Per esempio, quello dell’amichevole con il Marsiglia. Non era un’amichevole, ma una partita di Champions League, perché c’erano 60 mila tifosi del Marsiglia e li abbiamo fatti zittire. Quello è il Milan che vorrei vedere. A un certo punto sugli spalti sono rimasti a guardare, non la prendevano mai”.
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