GIOVANNI GALLI – Giovanni Galli, ex portiere del Milan, è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Rossonera.
Queste le sue parole:
Su Donnarumma:
“Sinceramente è una decisione che mi ha amareggiato, pensavo che potesse diventare veramente una bandiera e un simbolo di una società gloriosa. Oggi è difficile ritrovare certi valori sul campo. Il calcio di oggi è diverso. Lui fece una scelta importante di amore per il Milan quando era piccolo. Il Milan gli ha costruito la carriera, lui è stato molto bravo. Il Milan lo ha coccolato fino all’inverosimile. una situazione così mi ha ferito, pensavo potesse percorrere la strada di Rivera, Baresi e Maldini. Oggi i Totti e i Del Piero non esistono più. La sua carriera sarà importante anche altrove, non si discute il suo valore tecnico.
Mi ha deluso, ma con grande maestria e dignità morale Maldini ha fatto una scelta. Mi dispiace perchè vedevo in questo ragazzo qualcosa di particolare. Anche 4 anni fa era successa una cosa simile ma era dimenticata. La sua scelta mi ha deluso e amareggiato. Poi non possiamo essere nella testa delle persone. Mi dispiace, poi abbiamo vinto 7 Coppe dei Campioni anche senza Donnarumma.”
Sul Milan e il suo arrivo:
“Io sono arrivato al Milan dopo la Fiorentina, ma la situazione era diversa. Io ero il portiere della nazionale e il mio presidente decise di vendere dei giocatori per rientrare economicamente. Mi disse che aveva questa necessità e ha dovuto cedere me e Massaro. Era un calcio diverso. Qui c’era la possibilità di rimanere, si parlava anche un contratto di 2/3 anni. Io quella scelta la feci a 28 anni, lui ne ha 22. Poi il Milan è anche rientrato in Champions. Oggi Maldini può certificare quello che il Milan vuole e può fare.
Ormai eravamo abituati a Donnarumma nella formazione del Milan, era sempre il primo in ordine. È stato un protagonista anche quest’anno e bisogna riconoscerglielo. Anche grazie alle sue parate il Milan è tornato in Champions League. Uno giovane che ha sofferto tante vicissitudini ed è sempre stato lì, poteva essere il simbolo di questa ripartenza del Milan.”
Sull’importanza dei portieri:
“Alla fine di un campionato un bravo portiere ti porta gli stessi punti di un bravo attaccante. Tutti vanno dietro all’attaccante da 20 gol, poi se guardi la squadra che vince il titolo è quella che prende meno gol. Sicuramente è anche per una bella difesa, ma il discorso vale anche per gli attaccanti con una squadra che li aiuta. Avere un Donnarumma è come avere un attaccante da 20 gol. Non sempre il capocannoniere fa parte della squadra che vince, ma spesso la squadra che vince ha il portiere che subisce meno gol.”
Su Maignan:
“È un portiere fisicamente straordinario, grande fisicità e rapidità. Non dobbiamo fare dei paragoni perchè commetteremmo degli errori. La scuola italiana lo aiuterà a migliorare tecnicamente. Noi siamo i più bravi del mondo, e tutti i portieri stranieri che vengono qui tornano alle nazionali migliorati. Szczesny, Alisson, Taffarel. Si parte dalla base fisica e si lavora sulla tecnica. Maignan inizialmente potrà inorridire per il modo di parare, stilisticamente non ancora al livello a cui siamo abituati, ma abbiamo una macchina su cui lavorare. Come una Ferrari che devi soltanto metterla a punto.”
photocredits: AC Milan
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