Durante il classico episodio LIVE con Radio Rossonera Talk dal lunedì al giovedì dalle 16 alle 17 sul canale YOUTUBE di Radio Rossonera è intervenuto Federico Zancan, telecronista e opinionista di Sky Sport per tutto ciò che riguarda la Premier League: insieme abbiamo parlato del calciomercato del Milan, tra Loftus-Cheek, l’attaccante che verrà e la brutta stagione di Divock Origi.
Il nome forte per il calciomercato del Milan è quello di Ruben Loftus-Cheek
“Un giocatore di cui si parla parecchio… in maniera divisiva nel mondo Chelsea. Sicuramente è un talento, un giocatore forte che ha le caratteristiche per coprire diversi ruoli del centrocampo. Non è però riuscito a esplodere fino in fondo in questi anni, cosa che invece si aspettavamo nella Londra dei Blues. Ecco perché secondo me è in uscita, oltre al fatto che c’è la necessità di sfoltire una rosa enorme. Il Chelsea ha comprato 12 giocatori nell’ultimo anno, deve fare delle scelte. Loftus-Cheek può giocare in diversi ruoli dicevo ed è questa la sua forza: può giocare sia nei due davanti alla difesa che da mezzala… ma quest’anno ha giocato anche da esterno destro in diverse occasioni. Non è il suo ruolo ma si adatta: è un giocatore che puoi pensare di utilizzare in modi diversi. Ricordo addirittura una partita della gestione Tuchel in FA Cup dove ha fatto il difensore centrale nei 3 dietro… La sua stagione migliore è stata quella con Maurizio Sarri (2018-2019 con l’Europa League vinta in finale contro l’Arsenal, ndr) quando giocava da mezzala nel centrocampo a 3: ha fatto anche 10 gol in 40 partite. Sarri è l’allenatore che più lo ha saputo valorizzare. Ha fisico, ha anche una buona tecnica per il tipo di fisico che ha… secondo me ha tutto per essere un giocatore veramente forte, poi non so dire perché a 27 anni non lo sia ancora diventato. Limiti di livello caratteriale? Questo non lo so, ma per un giocatore così con questo fisico e questa tecnica mi aspettavo una crescita un pochino diversa”.
La Serie A si addice alle sue caratteristiche?
“Sì, direi di sì. Il campionato italiano soprattutto di questi ultimi anni si addice alle caratteristiche di tutti: se sei un buon giocatore arrivi e subito hai un impatto positivo. Non è la Serie A di qualche anno fa, dove il livello era più alto ed era molto difficile inserirsi. Se sei un buon giocatore, e io credo che Loftus-Cheek lo sia al di là di qualche difetto che può avere, in Serie A può avere assolutamente impatto. Ha anche una discreta esperienza, con diverse annate e soprattutto diversi allenatori cambiati al Chelsea”.
Sull’attaccante, hai qualche nome di calciomercato dalla Premier League che potrebbe fare al caso del Milan?
“Bisogna capire che livello di giocatore cerca il Milan: vuole il titolare? Oppure uno che deve alternare con Giroud? Questa è la questione intorno alla quale gira il mercato del Milan secondo me. Il discorso dalla Premier League è sempre lo stesso, ci sono buoni giocatori ma rischi di strapagarli. Devi trovare l’opportunità di mercato, proprio come Loftus-Cheek o come Youri Tielemans. Il nome forte che tante squadre cercano è quello di Firmino, un giocatore sul quale impostare la squadra perché la squadra te la fa girare come pochi altri giocatori al mondo. Anche lì, bisogna vedere quali saranno le pretese di stipendio. Un altro nome uscito parecchio è quello di Scamacca, che al West Ham ha fatto male in questa stagione anche per qualche infortunio. Io credo che lo rivedremo in Italia, anche perché non ho ancora capito se è effettivamente un grande attaccante o meno”.
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Su Divock Origi, cos’è successo?
“Il rovescio della medaglia nel prendere i giocatori a parametro zero è che spesso c’è un motivo per il quale quei giocatori vengono liberati dal proprio club a parametro zero. Spesso è un’opportunità di mercato, ma a volte c’è un motivo. E forse è il caso di Origi, un giocatore che negli ultimi anni ha giocato veramente poco. Per Klopp era un giocatore da inserire in determinate situazioni… Ovviamente mi aspettavo come tutti un po’ di più, non l’ho visto mai pienamente inserito in questo contesto. Ma sapevo che era un calciatore sul quale c’era un asterisco, il fatto che fosse protagonista al Milan non era scontato, anzi…”.
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