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ESCLUSIVA – F. Galli: “Crisi? La principale causa non va ricercata nella difesa”

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Mentre Pioli pensa al centrocampo a tre in vista del derby, piove sul bagnato in casa Milan: ennesimo infortunio muscolare, questa volta tocca a Bennacer. Poi, si chiude la pista Osorio per il prezzo ritenuto troppo alto: le ultime proprio nell’ultimo giorno di calciomercato. Ne abbiamo parlato, nella puntata di Lunch Press di oggi, con Filippo Galli.

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Cosa sta succedendo al Milan? “Come sempre non è mai semplice capirlo. Evidentemente sono tante le cose che possono attraversare le teste, in particolare, dei giocatori. C’è chi dice non possa essere solo una questione di testa, ma generalmente le cause sono una legata all’altra. Di quel che ho visto della partita di domenica è esemplificativo il primo gol. Saelemaekers perde palla sulla nostra destra, Theo Hernandez sul cambio gioco è a pochi metri dall’avversario e anzi che impegnarsi in un recupero che avrebbe almeno messo fretta all’attaccante, fa una corsa non massimale. Il Milan non aveva cominciato male, tutt’altro. In un momento così di difficoltà, basta subire il gol che tante certezze vengono meno. Oggi sui giornali è stato portato allo scoperto il problema Leao…”.

Ti ricorda, questo momento, qualcosa di già vissuto quando giocavi? “Di momenti difficili ne abbiamo passati tanti, anche se parliamo di preistoria (ride, ndr). Sacchi prima di cominciare quel ciclo del Milan immortale uscì dalla Coppa Uefa, poi perdemmo in casa con la Fiorentina… Anche se non si arrivava da un Milan vincente, come in questo caso. Quel che facevamo noi era guardarsi negli occhi, facendo una riunione tra giocatori e cercavamo di buttar fuori tutto ciò che avevamo dentro. A volte si può arrivare allo scontro o al conflitto, ma anche quello si può gestire. In tutte le organizzazioni di lavoro il parlarsi chiaro e l’aprirsi può aiutare ad andare a fondo nei problemi. Ci vuole sicuramente abitudine a questo tipo di situazioni. 

Se ci sono problemi vanno portati all’allenatore o allo staff. Poi sarà tutta la squadra o qualche giocatore delegato a parlare. Ma credo che stiano già facendo tutte queste cose, la società si sarà già mossa ma in questo calcio è difficile ottenere un risultato nell’imminente”.

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Su Stefano Pioli, Galli la pensa così: “Sappiamo com’è la gente: ragiona di pancia. Poi la passione porta anche a reazioni negative contro tutti. Poi è più facile andare contro l’allenatore. Ma credo che non si debba commettere l’errore di dividere le componenti: squadra, società, staff e anche i tifosi. Dovremmo cercare di restare tutti uniti. C’è un derby alle porte e non ci sarà sicuramente il problema della motivazione, anche dopo quanto successo a Riyadh. Credo che i giocatori saranno pronti ad affrontare la battaglia sportiva”.

Sulla situazione difensiva: “Io credo che una delle ragioni non vada tanto ricercata lì. Maignan sicuramente aveva raggiunto credibilità e presenza uniche nella squadra. Però credo che le ragioni delle tante difficoltà vadano ricercate in queste distanze che la squadra non riesce più a mantenere: la difesa ha poca copertura. Poi ci sono alcuni errori individuali che sono stati commessi, come Kalulu contro la Lazio o anche Calabria domenica… Anche questa non prontezza nell’andare a recuperare campo, per esempio: è su queste cose che deve andare a lavorare Pioli. Non sono comunque io a dover dire a lui cosa deve fare”.

Poi, sul centrocampo a tre: “Può essere una soluzione, ma dipende dalle caratteristiche dei giocatori. Questo Milan molte volte aveva giocato con un centrocampo a tre in possesso palla. Chiaramente, da questo punto di vista un giocatore come Kessié può mancare. Caicedo del Brighton è un altro giocatore di quelli. Magari non eccelso tecnicamente, ma con un’importante capacità di coprire campo”. 

Galli parla anche di Zaniolo: “Avrebbe potuto aiutare? Non mettiamo in dubbio le qualità , però forse in un momento di difficoltà è difficile che un giocatore nelle sue condizioni possa dare una scossa”. 

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