il 27/04/2022 alle 16:00

ESCLUSIVA – Daniele Nahum: “Abbiamo fatto un mezzo miracolo. Ci dobbiamo credere. Nuovo stadio? Od oggi poca chiarezza ma si farà!”

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Il consigliere comunale del PD del Comune di Milano, Daniele Nahum, è stato ospite quest’oggi ai microfoni di Radio Rossonera nel corso del Lunch Press.

Sono dieci anni che aspettavamo di vivere questo momento. Come andrà a finire?

“Secondo me l’Inter è un pochino più forte di noi. Noi abbiamo fatto già un mezzo miracolo. La squadra è forte e ci dobbiamo credere. Secondo me manca un trequartista, un esterno destro d’attacco, non abbiamo cattiveria sotto porta però abbiamo una squadra che è stata costruita bene e ce la giochiamo. Per essere i numeri uno in Italia c’è da migliorare qualcosa ma sono fiducioso perchè dopo diversi anni ci stiamo giocando un campionato”.

Che idea ti sei fatto sulla cessione del Milan?

“Intanto dobbiamo ringraziare il fondo Elliott perchè hanno fatto risollevare il Milan facendo un ottimo lavoro. Io credo sia importante nonostante non mi faccia impazzire il Barhein da un punto di vista politico. Da un punto di vista calcistico, investono 1,1 milioni perchè il mercato occidentale è appetibile. Spero che confermino Maldini e parte dell’attuale dirigenza. Per noi tifosi è una notizia positiva perchè vuol dire che il brand del Milan è quello più importante d’Italia. Non mi aspettavo l’uscita di scena di Elliott anche se prima o poi si sarebbe dovuti arrivare a questa soluzione”.

L’arrivo della nuova proprietà potrebbe sganciare il Milan dal vincolo di fare il nuovo stadio con l’Inter?

“Sulla questione stadio bisogna fare delle considerazioni. Innanzi tutto bisogna intercettare due esigenze diverse che sono quelle di Milan e Inter. Noi (Comune di Milano) abbiamo creato un’infrastruttura che è la metropolitana che arriva a San Siro e secondo me siamo anche abituati a dividere lo stadio con l’altra squadra. Il punto è capire quanto sia opportuno fare l’operazione stadio per la città e poi bisognerebbe capire: a quanto ammontano gli oneri di urbanizzazione? Qual’è il contributo extra che le società metterebbero per il quartiere San Siro? La cosa più logica sarebbe il modello Bernabeu ovvero ristrutturare San Siro. Ma le società non sono interessate perchè vorrebbero, legittimamente, sfruttare l’area con tante altre cose: centri commerciali, alberghi etc”.

Perchè si parla di una stadio a Sesto San Giovanni?

“Secondo me sono polemiche politiche e strumentalizzazioni. A Sesto c’è l’ex area Falck che è stata un pezzo delle politiche industriali di questo paese. Però io mi chiedo: le due società vorrebbero veramente fare lo stadio lontano da Milano? Se vuole fare lo stadio ci vuole maggiore serietà da parte delle società perchè ancora oggi se chiedi di depositare il progetto, ti dicono che sono legati a quello precedente ma intanto nei mesi le cose sono cambiate. C’è un braccio di ferro che non sta facendo bene alla città e alle società stesse”.

Ad oggi, dal punto di vista del Comune di Milano, non c’è ancora chiarezza sull’intero progetto?

“Non c’è chiarezza ma la domanda è: quanto è affidabile la società dell’Inter? Hanno una situazione debitoria importante. Rimangono a Milano? Quanto vogliono investire? Mentre per quanto riguarda il Milan la situazione è chiara. Il fondo Elliott vende ad una nuova proprietà solida e che vuole investire. Quindi prima di fare un’operazione importante per la città di Milano che varrà un 1,1 miliardi, bisogna capire la solvibilità della società dell’Inter e se c’è un progetto sulla città di Milano”.

Si arriverà mai ad una soluzione? E il dibattito pubblico?

“Il punto non è facciamo lo stadio si o no. Non si discuterà di quello. Il punto è capire la restituzione che le società possono dare alla città. Lo stadio si farà sicuramente”.

 

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