il 12/06/2023 alle 18:32

ESCLUSIVA – Colombo: “Berlusconi ha cambiato la percezione del calcio italiano in Europa”

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Anche oggi, come ogni giorno dal lunedì al giovedì dalle 16 alle 17, è andato in scena il nostro Talk. Nel corso della trasmissione odierna, è stata nostra ospite, in esclusiva, Monica Colombo, giornalista del Corriere della Sera, che ha detto la sua sulla scomparsa del presidente Berlusconi.

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SU BERLUSCONI: “Il mio ricordo? Ce ne sarebbero tanti. Ho fatto questo mestiere perchè mi ero innamorata del Milan di Berlusconi, mi ha dato la spinta per fare questo lavoro. Lui è sempre stato molto disponibile, presente e tangibile. Sapeva riconoscere il valore della professione giornalistica. Anche quando era meno presente non mancava mai di fermarsi davanti a noi per regalarci delle dichiarazioni. Mi ricordo nello specifico un post partita incredibile dopo la celebre ‘partita perfetta’ contro il Manchester United nel 2007. Praticamente mezzo Milan, tra cui Galliani e Berlusconi, andò in un ristorante e ricordo il presidente cantare fino all’alba con Seedorf le canzoni di Battisti. Un periodo irripetibile”.

SUI SUOI RISULTATI: “Ha avuto dalla sua la visione e la finanza. La visione di vedere più in là degli altri, immaginare ciò che voleva realizzare. Poi la finanza perchè in tanti possono avere degli obiettivi, ma non tutti hanno le risorse. Alla fine degli anni ’80 ha guardato più in là degli altri e ha cambiato il modo di rappresentare il calcio italiano nel mondo. Io all’epoca ero una ragazza, ma ricordo l’impressione che faceva in Europa quel Milan che inziava ad imporsi, battendo le grandi con quella personalità”.

SUI SUOI GIOCATORI: “Cito tre giocatori in particolare. Baresi, che era l’unico che andava a trattare ad esempio l’ingaggio direttamente con il presidente, senza passare da Galliani. Ha avuto un rapporto personale, lo ha aiutato anche in momenti difficili. Poi cito Shevchenko, perchè è entrato in scena proprio Berlusconi quando il papà del calciatore aveva bisogno di un trapianto di cuore. Fu il presidente ad impegnarsi in prima persona per aiutarlo, tanto che quando Shevchenko andò via dal Milan, la prima persona a cui diede di persona la notizia. In ultimo dico Ronaldinho, l’emblema di quel calcio divertente, poetico, fantasioso che piaceva a lui. Sicuramente era un calciatore che lo divertiva. Menzione d’onore metto Savicevic, uno dei suoi grandi amori calcistici”.

SULLA POSSIBILITÀ DI INTITOLARGLI LO STADIO: “Ho visto che oggi è stata avanzata questa proposta. Chi meglio di lui ha realizzato imprese calcistiche? Io sono assolutamente favorevole”.

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Esclusiva Radio Rossonera Monica Colombo Corriere della Sera

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