Mentre il dottor Marano fa chiarezza sull’infortunio di Maignan noi proviamo a capire statisticamente cosa cambia nel Milan con Mike e Tata. Ospite oggi al Talk anche l’ex tennista e grande tifoso rossonero Paolo Bertolucci.

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Ti aspettavi questo inizio di stagione? “Mi sembra una squadra in linea con le aspettative. È andata bene in campionato, poi se uno si attacca al pareggio di Sassuolo perché mancano due punti allora è tutto negativo. Ma a me sembra che ci siamo. In Champions sapevamo che sarebbe stata dura e difficile. Però i due match decisivi saranno gli ultimi due e siamo in attesa. Una nota negativa è quella degli infortuni, siamo in linea perfetta con gli anni passati, anche se mi sembra che un paio stiano tornando. L’assenza di Maignan è importante, ma siamo sopravvissuti anche l’anno scorso a due mesi senza il nostro portierone. Dobbiamo essere fiduciosi. Sono stato domenica scorsa tutto il giorno in ritiro con la squadra, e li ho trovati sereni. Sanno di avere davanti un periodo molto duro ma mi hanno detto che, se riescono a scollinare questo periodo, poi navigando al buio per i 4 tipi diversi di allenamento per i mondiali, partirà il rush finale che sarò lungo e impegnativo. Non possiamo sapere cosa accadrà. Ma i giocatori che tornano da lì, dice Maldini, tornano degli stracci… Siccome i giocatori di nazionali forti li abbiamo tutti… Meno il Napoli, ecco: per loro potrebbe essere un buon vantaggio”.
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Cosa diresti a Leao? “Un consiglio non mi permetterei mai di darglielo, è giusto che da atleta faccia tutti i suoi calcoli. Poi lui ha anche quel problema con lo Sporting. Credo che no abbiamo pagato abbondantemente, ma dobbiamo fare una distinzione. Leao è un calciatore straniero che ha già giocato in altri campionati e che passando dal Milan andrebbe altrove: è ovvio che è un professionista e deve fare i suoi conti pensando all’aspetto economico. Per uno, invece, che è italiano e nato nel settore giovanile e che ha sempre difeso la maglia rossonera, è diverso. In quel caso stimo molto Icardi ad esempio, che pur non essendo nato nell’Inter alla fine ha fatto incassare 50 milioni. Quella è la cosa importante che tutti dovrebbero fare: mostrare riconoscenza alla squadra”.
Poi, su De Ketelaere: “È lento l’apprendimento. Si vedono sicuramente sprazzi nei quali dimostra di avere doti interessanti. Mi fido molto di Maldini e Massara e Pioli, che sono fiduciosi. Serve pazienza, ma le qualità ci sono. Indubbiamente se i piedi fossero ignoranti rimarrebbero tali a prescindere dalla pazienza. Ma mi sembra che non sia così da come me ne hanno parlato, anzi tutt’altro. Abbiamo visto tanti giocatori faticare per i primi tempi in Italia, speriamo l’apprendimento finisca presto e che potremo avere un giocatore di spessore. Speriamo soprattutto di risolvere il problema sulla fascia destra perché adesso da quella parte senza Calabria, Saelemaekers e Messias che ha avuto problemi… Lì sicuramente abbiamo accusato qualcosa”.
Quale regalo più grande ha fatto Pioli al Milan in questi 3 anni? “Ne ha fatto uno enorme: ha messo su una squadra. Non lo eravamo, ma con la collaborazione della società hanno veramente sbagliato poco. Lui è bravissimo perché ha assemblato il materiale messo a disposizione. Non ha mai pianto nonostante i numerosi infortuni. Anche quando abbiamo perso siamo usciti dal campo a testa alta. Io sono stato a Verona in una delle più brutte prestazioni, però la squadra è sempre rimasta lì tirando fuori il massimo da quel che aveva. Anche nei momenti peggiori si è sempre vista una squadra in campo”.
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