Romain Saiss è il capitano e il leader del suo Marocco, specie in questo Mondiale storico in Qatar. Mai, infatti, una nazionale africana aveva raggiunto una semifinale di Coppa del Mondo. E quella marocchina, inoltre, non era mai arrivata fino ai quarti.

Eppure, oggi il sogno è realtà. Del difensore, oggi ne parla Tuttosport: “Vittima di un problema muscolare alla coscia sinistra contro la Spagna, ha resistito per tutti i 120 minuti e si è ripresentato al suo posto contro il Portogallo, vistosamente bendato, sempre impeccabile con il suo senso della posizione e il mancino educato con cui scandisce la resistenza marocchina, prima di gettare la spugna e uscire in barella dopo 12 minuti del secondo tempo”.
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Poi, viene ricordato quanto affermato dal suo tecnico Bruno Lage al Wolverhampton, che un anno fa lo definì “The Moroccan Maldini” dopo che segnò il gol-vittoria contro il Brighton. La leggenda rossonera, quindi, affiancata alla figura di Saiss. “Anche perché il giocatore sa farsi sentire anche nell’area avversaria, come testimoniano i 9 gol messi a segno in quattro stagioni di Premier League”, scrive il quotidiano. “Se prevedibilmente il Marocco faticherà a superare il 30% di possesso palla contro i campioni uscenti, una delle poche soluzioni offensive sarà rappresentata proprio dai calci piazzati. I difensori francesi sono un po’ fallosi e le traiettorie affilate di Hakim Ziyech potrebbero fare la differenza“.
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