il 01/02/2022 alle 18:00

ESCLUSIVA Emery Taisne (L’Équipe): “Ecco chi è Adli, tra gli scacchi e il violino”

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Abbiamo intervistato in esclusiva Emery Taisne, giornalista di Bordeaux dell’Équipe, che ci ha raccontato la prima parte di stagione di Yacine Adli. Emery ci ha anche spiegato la persona dietro al calciatore, passando per tutti i suoi step di crescita. Di seguito riportate le sue parole:

Adli

Il ruolo di trequartista: ora lo sta facendo stabilmente nel 4-2-3-1. Che tipo di trequartista è?

La sua forza è data dalla naturalezza e precisione della sua tecnica. Deve ancora migliorare in possanza fisica per essere più consistente nei duelli. È il maestro del Bordeaux, colui che è capace di illuminare il gioco della squadra con un dribbling, un passaggio in profondità o un cambio di gioco. Ha fatto un sacco di progressi rispetto alla scorsa stagione, è diventato molto più efficace e questo è rafforzato dalle sue statistiche. Ogni tanto gli viene rimproverato di non adempiere anche ai compiti difensivi, ma ne è capace. Contrariamente a ciò che si può pensare ha una grossa attività sul campo. Segue e sente il gioco, ed è questo che gli permette di recuperare bene tanti palloni.

Leader della squadra, nell’ultima anche capitano. Quanto gli ha fatto bene giocare con continuità e poter crescere anche dal punto di vista caratteriale?

Questo suo lato da Leader c’è sempre stato. È cresciuto in un ambiente familiare molto sano, con suo papà che gli ha permesso di aprirsi anche in tante altre cose oltre al calcio: judo, gli scacchi e il violino. È stato esposto al mondo dei grandi molto presto, ed è questo che spiega il fatto che sia molto più maturo della sua età, ed è una soddisfazione in uno spogliatoio. Ha un modo molto diretto di dire le cose, non recita un personaggio. L’anno scorso quando il Bordeaux non se la passava benissimo mandava già lui davanti alle telecamere per rassicurare. Oggi ha la fascia da capitano, questo lo responsabilizza ma è solamente una cosa simbolica. Non penso che cambierà il suo modo di essere. Alzare la voce o incoraggiare i compagni, questo lo faceva già.

– Pochi gol, meglio assist. In cosa può migliorare?

Ha un buonissimo tiro, lo ha dimostrato il 25 Settembre 2019 nel match contro l’Amiens, segnando due gol da fuori area. Adesso in campo è molto libero, non è forzato a restare continuamente nella zona di rifinitura. Deve sicuramente provarci un pò di più e prendersi più tiri ma questo fa anche parte del suo gioco, ovvero far giocare tanto i suoi compagni. Questa stagione molto spesso è stato il giocatore che ha fatto più passaggi che portano al tiro. Quello che può fargli fare un altro step di crescita sarà la concorrenza, e naturalmente il fatto di giocare partite importanti. 

– Cosa pensano i tifosi del suo addio a fine stagione?

L’opinione dei tifosi si è evoluta ed è cambiata. L’estate prima del suo acquisto da parte del Milan lui non si era imposto tra i titolari del Bordeaux, sono passati dei mesi. Faceva degli errori, perdeva palloni che potevano mettere in difficoltà la squadra. Le cose sono cambiate di mese in mese. Questa stagione ha dimostrato di non tradire il club comportandosi male e che la squadra poteva contare su di lui, in modo che avrebbe tranquillamente atteso il suo trasferimento al Milan. Questo dimostra che è una persona di parola. Non ha mentito la scorsa estate dicendo che quest’ultima stagione a Bordeaux doveva aiutarlo a migliorare per essere pronto ad un grande club come il Milan. A livello di investimento non ci sono dubbi. Difficile dire che tutti la penseranno così, ma saranno tantissimi quelli che lo rimpiangeranno l’anno prossimo. 

– Come è visto in ottica nazionale maggiore?

La nazionale maggiore non è ancora un argomento di discussione ma molto presto diventerà un obiettivo per lui. Il Milan gli darà più visibilità. Starà a lui fare ciò che serve per entrare in questo dibattito. Le prossime due stagioni saranno cruciali in questo senso, dovrà dimostrare che è ad un certo livello per arrivare più in alto.

– Cosa pensa del Milan?

Sa bene che le sue partite con il Bordeaux sono seguite dai dirigenti del Milan. Per adesso lui pensa al Bordeaux e l’ha rimarcato anche la scorsa settimana. Non vuole che si pensi che non è più coinvolto. Ovviamente questo non significa che non si stia preparando per la prossima stagione. È orgoglioso di potersi unire ad un club come il Milan, è questo che dice anche ai media. Tutto quello che dimostra quest’anno gli servirà l’anno prossimo. Tra l’altro sta già prendendo le lezioni di italiano.

photocredits: AC Milan

Leggi QUI l’intervista all’agronomo di San Siro sulle condizioni del campo

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